C’è una presenza radicata della criminalità organizzata nel Veneto e tra questa spicca la presenza della ‘Ndrangheta.
“Ci sono gruppi etnici o multietnici che vivono di traffico e spaccio di droga”, questo l’allarme lanciato dal procuratore di Venezia Bruno Cherchi nel rapporto semestrale alla Direzione Distrettuale Antimafia.
Le Operazioni contro la ‘Ndrangheta
Il procuratore cita le operazioni, in particolare contro la ‘Ndrangheta, scattate a partire dal 2014: Fiore Reciso, Terry, Camaleonte, Avvoltoio, Hope, Taurus e Isola Scaligera nel 2020. Più recenti poi le operazioni Valpolicella e At Last, che hanno individuato i suoi tentacoli nel mercato della droga, nel riciclaggio e nelle estorsioni.
I Tentacoli delle Infiltrazioni Mafiose sono Ovunque
Il magistrato ha però aggiunto che in tutta la regione si sono formati gruppi strutturati di albanesi, nordafricani, nigeriani, romeni, bulgari, magrebini, cinesi, filippini, senegalesi e gambiani che proliferano con i giri di spaccio. Una fotografia che preoccupa in particolare Mestre, la zona di via Piave è diventata infatti lo sbocco principale di svariate sostanze stupefacenti della regione. Lo smercio delle droghe, tuttavia, non è la principale minaccia per il degrado del tessuto sociale. L’infiltrazione mafiosa è penetrata infatti nel tessuto economico: dall’edilizia allo smaltimento dei rifiuti, fino ad arrivare alle attività imprenditoriali più complesse e organizzate senza distinzioni merceologiche.
Cherchi puntualizza: “Non si traduce in una convivenza ma in un inquinamento del vivere quotidiano e nella mancata presa di coscienza reale della società civile”
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