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La morte di Berlusconi: la città ricorda il forte legame con il leader

Il cordoglio del Veneto e di Venezia per la morte di Silvio Berlusconi, uno degli uomini politici più longevi del nostro paese con molte visioni vincenti anche se molto dibattuto, il più famoso leader politico italiano al mondo e che a Venezia era molto vicino e non ha mai mancato di visitare la città e la regione nei momenti più difficili

Il grande cordoglio per la morte di Silvio Berlusconi, anche di chi non lo amava, ma gli riconosceva la forza di un combattente, è molto forte anche a Venezia. Una città che gli deve il Passante di Mestre e soprattutto il MOSE.

Silvio Berlusconi ha cessato di vivere stamane, all’età di 86 anni nell’ospedale San Raffaele, ma la pagina di storia che ha fatto scrivere, diventando quattro volte Presidente del Consiglio, rimane.

Il ricordo di Silvio Berlusconi. Le parole di Luigi Brugnaro

Venezia lo ha visto in più occasioni. L’ultima volta nel 2019, quando ha voluto constatare con i suoi occhi i danni dell’acqua alta. Indossati gli stivaloni, è stato accompagnato ad ispezionare i danni della salsedine dal Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro e Renato Brunetta. Proprio quest’ultima visita è ricordata dal primo cittadino di Venezia.

Luigi Brugnaro, Sindaco di Venezia: “Mi ricordo e mi ricorderà di quando sei venuto qua, a vedere Venezia sott’acqua. Di quando mi hai chiamato e mi hai dato dei consigli quando ti ho detto che volevo candidarmi. Non ci siamo visti tante volte, ma la stima che ho per te e per la tua storia è molto alta. Un grande imprenditore, un grande uomo, che ha cambiato la politica italiana. Una persona che fino all’ultimo ha lavorato e ha lottato per le sue idee, per la libertà e per i valori democratici italiani. Caro Presidente, caro Silvio ci mancherai”.

Il Passante e il MOSE

“Tra Venezia e Berlusconi c’è sempre stato un legame profondo”, ha ricordato Luca Zaia oggi in una nota. Infatti alle visite durante le campagne elettorali, anche nella sede di Televenezia, sono seguite quelle per la posa della prima pietra del MOSE nel 2003 e per il Passante. Berlusconi è tornato anche per l’apertura dell’autostrada, che ha messo fine all’inferno quotidiano di chi transitava sulla tangenziale di Mestre.

Proprio in occasione dell’apertura del cantiere per la costruzione della diga mobile, ha elencato le grandi opere che aveva in progetto, tra cui il Ponte sullo stretto di Messina. Nove anni dopo, ricorda Luca Zaia, ha tenuto a battesimo l’opera che è diventata il simbolo dell’entroterra veneziano, che ha aperto la nuova stagione delle infrastrutture per l’Italia e soprattutto per il Nord-Est. L’anno successivo è tornato per la grande alluvione del 2010 e ha voluto calarsi tra la gente e visitare numerose frazioni allagate.

Infine, un Presidente della Giunta Regionale Veneta ha menzionato anche l’amicizia con don Antonio Zuliani, il sacerdote della comunità di Conegliano, centro di recupero per tossicodipendenti.

“Oggi ci lascia un uomo, che anche per le sue caratteristiche umane, difficilmente si potrà scordare. Da parte mia e del Veneto le più sentite condoglianze personali e istituzionali ai famigliari”, ha concluso Zaia.

GUARDA ANCHE: Silvio Berlusconi parla del “Modello Brugnaro”

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