Stanno Facendo un 48

Medicina di Prossimità: le difficoltà dei medici di base

La pandemia ha richiesto un grande sforzo anche ai medici di base, spesso costretti a trascurare le attività ordinarie per contribuire alla battaglia Covid-19

Nella quinta puntata di “Stanno facendo un 48”, programma condotto da Patrizio Baroni, abbiamo discusso insieme ad Enrico Bernardi, primario del pronto soccorso negli ospedali di Treviso, Conegliano e Vittorio Veneto, e il Dottor Giovanni Leoni, vicepresidente nazionale dell’Ordine dei Medici, della medicina di prossimità, ovvero il sistema che deve garantire a ogni cittadino una tempestività di intervento in caso di problematiche di salute.

La risposta alle difficoltà

Tutto il comparto medico-sanitario italiano – e non ci si stancherà di dirlo – fa fronte ancora oggi a una situazione tanto straordinaria quanto inaspettata, che purtroppo ha coinvolto tutti quanti noi. Tante le problematiche con cui hanno a che fare quotidianamente i medici di base.

Medicina di prossimità

In tutto il paese i medici di base affrontano l’avanzata della pandemia. Hanno aumentato le ore di ricevimento in studio e hanno assunto segretarie per riuscire a organizzare gli appuntamenti. I telefoni squillano in continuazione. Non sempre è facile soddisfare tutte le chiamate dei pazienti.

Tante le mancanze a cui i medici di base cercano di sopperire:, come i dispositivi comprati a proprie spese e contact tracing effettuato con i pazienti positivi. La media di ore lavorative settimanale si aggira sulle 60/70. Le telefonate, gli sms e i Whatsapp arrivano a 300/400 settimanalmente.

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