Cronaca

Marcon, banda dello spaccio di cocaina: arrestata pusher 35enne

La donna aveva lo stesso bacino di rifornimento dei quattro spacciatori arrestati sempre nel Comune veneziano lo scorso mese di luglio. Nei giorni scorsi era finito in manette anche un altro "collega", un 48enne di Casale sul Sile

Altro intervento anti droga da parte della Stazione Carabinieri di Marcon (VE), nell’ambito di una perquisizione domiciliare delegata in pieno centro a Mestre, che ha portato all’arresto in flagranza di reato per detenzione al fine di spaccio di stupefacenti M.M., moldava 35enne, evidentemente collegata ad una cospicua attività di spaccio di sostanze stupefacenti, nello specifico “Cocaina”, sull’area di Carpenedo e più in generale di Mestre.

Banda dello spaccio di Marcon

L’intervento è da considerare uno “spin-off” delle indagini che a luglio avevano portato all’arresto di quattro spacciatori, a cui si era aggiunto un residente di Casale sul Sile la settimana scorsa.

L’attività investigativa è proseguita con l’incessante analisi di tabulati telefonici e innumerevoli assunzioni di sommarie informazioni testimoniali oltre ad individuazioni fotografiche dagli acquirenti di sostanze stupefacenti.

Il lavoro certosino dei militari di Marcon ha consentito di acclarare le responsabilità dell’odierna arrestata, accusata di gestire una piccola rete di spaccio sul centro di Mestre, ma che aveva come fonte di approvvigionamento della sostanza il medesimo serbatoio dei “colleghi” già in carcere.

Cocaina

I sospetti dei Carabinieri, che avevano giustificato la richiesta di perquisizione poi autorizzata dall’A.G., hanno trovato ieri pieno riscontro poiché in bella vista nell’appartamento della donna sono stati trovati 28 grammi di Cocaina già suddivisa in singole dosi, una ventina, nonché due etti e mezzo di sostanza da taglio più tutto il “kit” del perfetto spacciatore: bilance, sacchetti, telefoni per i contatti. I militari hanno altresì trovato più di mille Euro in contanti, probabilmente il provento dello spaccio di alcuni giorni. Sequestrato il tutto

Al termine delle formalità, la donna è stata posta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per la celebrazione del processo per direttissima.

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