Venezia Cambia

Le difficoltà vissute dai maestri artigiani

Le sfide dell'artigianato storico veneziano: le barriere normative e la mancanza di sostegno mettono in pericolo la vitalità culturale ed economica delle città

L’artigianato storico veneziano è un pilastro culturale e economico della città, ma negli ultimi anni ha affrontato sfide significative. Francesco Briggi, maestro artigiano con una lunga esperienza nella città lagunare, riflette sulle difficoltà che lui e i suoi colleghi artigiani hanno dovuto affrontare.

Venezia e le difficoltà vissute dai mestieri storici

Francesco Briggi è un maestro artigiano che resiste nella città storica di Venezia. L’artigianato, soprattutto in questi ultimi anni, per gli eventi alluvionali del 2019, per il Covid, etc., ha avuto notevoli oggettive difficoltà.
“Noi siamo stati a Venezia dal 1994, e abbiamo visto anche l’evoluzione, o l’involuzione, della città. Purtroppo, in questi trent’anni, abbiamo sempre sentito dire determinate cose che, invece, corrispondono a una realtà che è andata nel senso opposto. L’artigianato, a prescindere dalla città storica, va tutelato, ma non a parole o a slogan. Va tutelato nel concreto.”

La regolamentazione italiana a sfavore dei professionisti artigiani

“Quando abbiamo la possibilità di andare all’estero, e ci andiamo spesso, presenziando anche fiere, etc., ci vedono come delle realtà talmente importanti e al di fuori della loro cultura che, quando gli raccontiamo le difficoltà che siamo costretti a subire quotidianamente, non ci credono.”
“Pensano che dovremmo vivere sotto una campana di vetro che ci tutela. Adesso io non pretendo questo, ma di certo una tassazione al 70% su qualsiasi attività economica, compresa la nostra, è una cosa che esiste solo in Italia. Questo non fa progredire e blocca gli investimenti o qualsiasi tipo di attività. Le attività come la nostra, che sono a un livello di artigianalità e di impegno personale, dovrebbero essere ancora di più tutelate.”

Briggi portavoce di una riflessione condivisa

Questa è una riflessione condivisa da tanti colleghi che resistono in città e in provincia su un settore però così importante per la nostra cultura ed economia, e fondamentale anche per la tutela delle nostre tradizioni.

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