La Voce della Città Metropolitana

Giampietro Beltotto: la stagione proficua del Teatro Stabile del Veneto

Il presidente del Teatro Stabile del Veneto Giampietro Beltotto non ha dubbi e se gli proponessero il vaccino Astrazeneca se lo farebbe iniettare subito. La voglia di ricominciare è tanto anche nel mondo dello spettacolo

Oggi parliamo con il presidente del Teatro Stabile del Veneto, Giampietro Beltotto, per sapere che cosa ci aspetta in futuro anche in un momento così difficile come quello della pandemia.

Giampietro Beltotto

Oggi parleremo assieme a Giampietro Beltotto, presidente del Teatro Stabile del Veneto, il quale nonostante le difficoltà è riuscito a generare una stagione proficua grazie allo streaming di 7 eventi che hanno dato lavoro a 300 persone. Non dobbiamo dimenticare la platea virtuale che ha compreso 170 mila spettatori.

“Naturalmente tutto questo capita in un momento molto complicato e molto difficile, soprattutto per chi di teatro vive. Quindi a loro va tutta la solidarietà del teatro. Noi stiamo facendo di tutto, naturalmente per far lavorare tutti nel limite delle nostre possibilità.” Sono queste le parole del presidente Giampietro Beltotto. Sicuramente in maniera molto più umile rispetto alla Fenice, ma anche al Teatro Stabile si sta progettando un futuro concerto di Capodanno.

La polemica con l’ordine dei giornalisti

In un mondo di palchi chiusi dove il teatro vive un periodo difficile,le polemiche non sono venute a mancare. Giampiero Beltotto, infatti, ha rivolto nei confronti di un giornalista che non aveva riportato fatti corretti e veritieri  nei suoi scritti, ritenendo che fosse “da prendere a schiaffi.” Queste parole sono state la causa della polemica da parte dell’ordine dei giornalisti i quali sostenevano che queste parole fossero inaccettabili e un inno alla  violenza. Il presidente del Teatro Stabile del Veneto ha replicato che non era sicuramente quello il suo intento.

Sostiene infatti che avendo letto da parte di questo delle cose non vere, “quando i giornalisti scrivono cose marziane andrebbero presi a schiaffoni.” Le critiche che sono state mosse al teatro Stabile di scarso rinnovamento sono dunque iniziate dopo questa polemica. Tuttavia Giampiero Beltotto dichiara che, rispetto a un tempo, i soci non sia solo la regione ma che includano anche 3 città e la Camera di Commercio. Vista anche la nomina di una grande direzione artistica, questo non si può certo dire una scarsa predisposizione al rinnovamento.

Il teatro come motore economico

“Quando lavoravo alla Fenice, facemmo con Roberto Crosta, l’allora segretario della Camera di Commercio di Venezia, un rapporto. Questo riguardava la relazione stretta fra il Teatro La Fenice e la città. Da qui si evinceva che la ricaduta per le categorie economiche, della presenza della Fenice, era veramente importante. Una situazione che è vera anche adesso.” Queste le parole del presidente del Teatro Stabile del Veneto.

Questo però è vero per tutti i teatri e per ogni volta che la gente si mette insieme e si incontra per “sentire” dentro un luogo fisico. Il teatro è un luogo anche fisico, ma non solo, che ha delle ricadute economiche davvero importanti. “Credo che nessuno dei commercianti intorno ai nostri teatri sarebbe contento se noi chiudessimo. Quanto il Teatro Stabile è intervenuto assieme al Comune, su iniziativa del Sindaco Conte o del presidente Zaia, per salvare Del Monaco di Treviso dalla chiusura, che ci sarebbe stata, i primi a essere contenti sono stati i commercianti. Il teatro è una vicenda che riguarda strettamente, non solo l’anima del popolo ma anche la vita concreta della gente.

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