Gli esercenti veneziani lo dicono a chiare lettere, sono in forte difficoltà a trovare camerieri e cuochi. Questi sono i mesi dell’alta stagione per le città d’arte e, dunque, ci provano con gli studenti, che in questi giorni sono riusciti a farsi sentire e a porre la questione degli affitti e degli alloggi troppo alti.
Le parole degli esercenti e degli albergatori
“Se non riuscite a pagare un affitto a Venezia venite a lavorare qualche ora nei nostri locali” è l’invito che rivolge loro il Presidente della AEPE Ernesto Pancin. Anzi, gli esercenti da quando gli studenti hanno cominciato a dormire in tenda fuori dagli Atenei hanno cominciato a cercare stanze da adibire a foresteria, così chi studia non deve nemmeno cercare una stanza se accetta di dare una mano dietro al banco.
Agli esercenti poi hanno fatto eco anche gli albergatori. Negli hotel, dicono, ci sono anche turni notturni ed esistono vari tipi di contratti part-time, a chiamata, per poche ore o per alcuni giorni alla settimana. Insomma la ricetta di baristi e albergatori è arrotondare con lavoretti. Si tratta di capire se i compensi di per qualche ora al giorno possa davvero servire a pagare gli affitti che vanno dai 500 euro in su per una stanza.
Il commento di Luigi Brugnaro
C’è poi l’altra ricetta del Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che invita a non pagare i proprietari esosi altrimenti non si è degni di diventare classe dirigente. Un’affermazione che ha suscitato molte critiche anche a livello nazionale, ma che non si è rimangiato.
Luigi Brugnaro, Sindaco di Venezia: “Ho sentito l’altro giorno un ragazzo venire da me dirmi: ciao sindaco, io ieri ho trovato un posto letto a 700 euro e per me sono troppi. Io gli ho risposto: Tu dovresti essere radiato dall’Università. Non meriti di diventare laureato, perchè, se ti fai fregare 700 euro per un posto letto, non meriti di diventare classe dirigente. Per quella cifra, ti affitti un appartamento in terraferma con almeno due stanze, trovi altri 2-3 compagni e fai anche il business”
