L’opposizione chiede le dimissioni
I partiti di minoranza infatti non sembrano accettare questa necessaria attesa. Più nello specifico, hanno fin da questi primi giorni annunciato di aver invece avviato una raccolta di firme, per ottenere subito una convocazione straordinaria del consiglio comunale. L’obiettivo è chiedere quanto prima le dimissioni del sindaco.
“Mai era accaduto che un’inchiesta giudiziaria investisse l’amministrazione comunale con questa ampiezza – spiega con queste parole di Giuseppe Saccà, capogruppo del PD – dato che sono indagati anche il gabinetto del sindaco e alcuni dirigenti comunali.”
La giunta tra attendismo e molte pratiche aperte
Il primo cittadino invece ha dettato l’agenda ai suoi. Si va avanti, e soltanto in quella data (il 9 settembre) saranno messe all’ordine del giorno le questioni di natura politica e amministrativa. Ossia le faccende collegate all’indagine giudiziaria in cui Luigi Brugnaro e l’assessore Renato Boraso sono indagati assieme ad altri funzionari pubblici e imprenditori.
Si va talmente avanti che nella seduta di ieri, mercoledì 17, è stata approvata la variante al piano di recupero dell’ex Ospedale Umberto I, e la questione è proprio questa. La giunta Brugnaro ha molte pratiche aperte riguardanti le grandi opere, dal centro di ricerca al Lido di Venezia nell’ex Ospedale al Mare, fino al Bosco dello Sport a Tessera e, come dicevamo, al risanamento dell’ex Umberto I a Mestre, per non parlare di tutta la partita riguardante il distretto dell’idrogeno green a Marghera.
Mentre si attendono le dovute spiegazioni del sindaco e il consiglio comunale, le associazioni di categoria e l’opinione pubblica si interrogano sul futuro della città.
GUARDA ANCHE: Bufera giudiziaria per Brugnaro: 22 indagati