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Comunità energetica decolla a Marghera

Si tratta di un modello previsto nel PNRR del 2019 e prevede lo scambio di energia rinnovabile tra edifici mettendo insieme le forze proprio come in una comunità, appunto una comunità energetica. Le parole di Alberto Teso

Parliamo della comunità energetica. Il primo progetto a Marghera è già pronto e sorgerà in via Mutilati del lavoro. A Jesolo ne hanno parlato gli albergatori in un convegno. Potrebbe essere la soluzione dell’alimentazione energetica per il 2023 anno che l’Unione Europea teme sarà più difficile di quello in corso per l’approvvigionamento del gas

Qualcuno lo definisce “luogo di Colombo”, è un modello previsto nel PNRR del 2019 e prevede lo scambio di energia rinnovabile tra edifici mettendo insieme le forze proprio come in una comunità.

Il palazzo, che ha vincoli paesaggistici, finanzia l’installazione di pannelli fotovoltaici al laboratorio artigianale vicino, che ha il tetto piatto. Perfetto per lo scopo, ma, magari, non ha il denaro.

I tempi di costruzione sono veloci. Sicuramente tali da evitare la stangata sul gas del 2023 e la fonte di energia è rinnovabile, dunque non inquina.

Le parole di Alberto Teso

Le parole di Alberto Teso, delegato comunale Confcommercio Jesolo: “Il concetto di comunità energetica è abbastanza semplice. Pensiamo di avere una comunità , un insieme di privati cittadini o negozianti, bar, piccolo ristornate, che hanno bisogno di elettricità a prezzi stabili, contenuti.

In questo periodo capiamo bene cosa vuol dire. Pensiamo anche di avere un’industria, un’azienda artigianale che ha un tetto su cui installare una serie di pannelli fotovoltaici, che magari in centro città dove ci sono quei privati cittadini e negozianti di cui dicevamo prima, è più difficile installare per problemi di spazio. O perché i tetti sono occupati da altre strutture, per problemi paesaggistici per esempio. Pensiamo alle zone tutelate, come in collina o al mare.

Abbiamo quindi due aree vicine: l’area artigianale, che magari ha lo spazio ma non la disponibilità economica e la possibilità di consumo totale di quanto produce. E un’area di centro urbano che invece avrebbe sia disponibilità economica, sia esigenza di consumare energia rinnovabile a costi certi che invece non ha lo spazio.

La comunità energetica consente di mettere insieme queste due realtà e di costruire una comunità in base alla quale c’è un produttore e un insieme di consumatori, che possono anche essere un piccolo insieme di produttori che mettono insieme la corrente elettrica che producono e la condividono e si ripartiscono gli utili.”

A Jesolo nel corso di un convegno si è andati oltre: coprendo un tetto di 1200 metri quadrati è stato calcolato si possono alimentare 5 alberghi. D’inverno, quando sono chiusi, lo stesso tetto può servire al Comune per alimentare le scuole.

Comunità energetica a Marghera

“Ci sono importanti incentivi statali per agevolare la instaurazione di queste comunità proprio a causa, come ho detto prima, del particolare momento che stiamo vivendo dal punto di vista energetico. La comunità energetica è prevista da un decreto del 2019 . Stiamo ancora aspettando alcuni decreti attuativi, ma alcune esperienze sono già state avviate.

In centro a Marghera, per esempio, su sei condomini proprietà del Comune di Venezia. Ne abbiamo parlato a Jesolo in un convegno organizzato dalla Associazione Albergatori e Confcommercio e pensiamo che durante l’inverno, quando gli alberghi sono chiusi, tutta questa corrente potrebbe essere utilizzata dall’ente pubblico, cioè dal Comune, per riscaldare la piscina comunale, illuminare gli uffici pubblici e le scuole”.

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