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Comitato No Grandi Navi chiede il referendum

Comitato No Grandi Navi lancia l’idea del referendum. Cresce però l’insofferenza anche tra chi è a favore delle navi a Venezia, per le mancate decisioni romane.

Continua a pendere sulle società croceristiche la spada di diamocle. Il comitato No Grandi Navi, forte del successo ottenuto durante la protesta di domenica, lancia l’idea del referendum. Oltre tremila, secondo i conti fatti dagli organizzatori, i partecipanti alla kermesse che è durata dalle 15 fino a notte. Con le band musicali sul palco galleggiante, la festa, i discorsi. E un risultato indiscutibile: i riflettori del mondo di nuovo accesi sul problema grandi navi in laguna. «Abbiamo fatto applicare per un pomeriggio il decreto Clini-Passera di quattro anni fa», continua Cacciari, «potenza della musica: le navi sopra le 40 mila tonnellate sono partite con 5 ore di ritardo. Non ci eravamo riusciti nemmeno con i tuffi qualche anno fa». Cresce però l’insofferenza anche tra chi è a favore delle navi a Venezia, per le mancate decisioni romane.

 

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