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Clini su COP e crisi ambientale globale: sfide urgenti

Corrado Clini, già Ministro dell'ambiente: "Penso che la COP non sia in grado di assumere gli impegni che il Papa chiede"

Papa Francesco è intervenuto sul dibattito mondiale sulla crisi climatica auspicando, nella Laudate Deum, che la COP riesca ad arrivare a forme di transizione energetica che siano efficienti, vincolanti e monitorabili. Il messaggio che ha lanciato è universale, ma purtroppo deve scontrarsi con oggettive difficoltà. Corrado Clini, già Ministro dell’ambiente: “Penso che la COP non sia in grado di assumere gli impegni che il Papa chiede”

Papa Francesco si esprime sulla COP28

In particolare Papa Francesco al punto 55 della Laudate Deum scrive: “Se abbiamo fiducia nella capacità dell’essere umano di trascendere i suoi piccoli interessi e di pensare in grande, non possiamo rinunciare a sognare che la COP28 porti a una decisa accelerazione della transizione energetica, con impegni efficaci che possano essere monitorati in modo permanente. Questa Conferenza può essere un punto di svolta, comprovando che tutto quanto si è fatto dal 1992 era serio e opportuno, altrimenti sarà una grande delusione e metterà a rischio quanto di buono si è potuto fin qui raggiungere.”

Clini critica la COP nell’affrontare le urgenti richieste del Papa

Corrado Clini: “Penso che la COP non sia in grado di assumere gli impegni che il Papa chiede. Si tratta di impegni urgenti. Se è vero che siamo in questa situazione critica, non tanto per la mia generazione, ma per le generazioni future, per i miei figli e nipoti, noi dobbiamo immaginare azioni che consentano di garantire la qualità della vita in condizioni accettabili.”

Lo scioglimento dei ghiacciai nel Tibet e le sfide per l’acqua in Asia

“Per non parlare di Europa o di Stati Uniti, voglio parlare di ciò che sta avvenendo nell’altopiano del Tibet dove lo scioglimento dei ghiacciai sta cominciando a mettere a rischio la disponibilità di acqua per Pakistan, India, sud-est asiatico e Cina. Sono in corso tensioni forti per conservare quest’acqua, le dighe che stanno facendo la Cina e l’India. Il rischio vero è che, in un certo momento, si arrivi al punto che non c’è più questa disponibilità. Stiamo parlando di un continente dove vive oggi più della metà della popolazione del mondo. Bisogna immaginare che cosa fare e come fare.”

GUARDA ANCHE: Corrado Clini: “COP è un modello che non funziona”

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