Salute e benessere

Carenza di medici: direttore di unità a Portogruaro rinuncia alla quiescenza

Il direttore dell'unità, Mauro Scanferlato, rinuncia alla quiescenza per continuare il lavoro in ospedale. Il dg Filippi: “un esempio per tutti, in particolare per le nuove generazioni di medici”

Il direttore dell’unità, Mauro Scanferlato, rinuncia alla quiescenza per continuare il lavoro in ospedale in questo particolare momento di carenza dei medici.

Le parole del Direttore Generale Mauro Filippi

“La carenza di medici su scala nazionale è nota a tutti e la sanità pubblica sta percorrendo ogni strada possibile per recuperare queste professionalità. Ci troviamo in una fase delicata ma, pur nella complessità della situazione, ci sono persone che hanno scelto di aiutarci in modo importante e queste sono sicuramente un esempio da seguire per le nuove generazioni di medici.

Rinuncia alla quiescenza per continuare a lavorare in ospedale

In questi giorni un direttore medico ha rinunciato alla quiescenza per continuare a lavorare in ospedale, è Mauro Scanferlato direttore della Medicina all’ospedale di Portogruaro”.

Ad annunciarlo è il dg dell’Ulss 4, Mauro Filippi. Il professionista si è avvalso del decreto legge 192/2019 che offre ai dirigenti medici del Servizio Sanitario Nazionale la possibilità di chiedere il trattenimento al lavoro anche oltre il compimento dei 40 anni di servizio effettivo.

Il Dottor Mauro Scanferlato

Il dottor Scanferlato è medico ospedaliero dal 1984, nella propria carriera professionale ha lavorato all’ospedale di Venezia poi, per 25 anni, nella Medicina all’ospedale di San Donà di Piave e nel 2016 è stato nominato direttore della Medicina all’ospedale di Portogruaro ed attualmente è anche direttore del “Dipartimento Paziente Fragile”.

“Scanferlato è un professionista estremamente preparato dal punto di vista professionale ma è anche una persona straordinaria dal punto di vista umano – continua Filippi – . Ha scelto di proseguire quello che hanno sempre fatto bene nella gran parte della propria vita: sempre presente sul luogo di lavoro, disponibile nell’aiutare i colleghi e far crescere le nuove generazioni di medici, ha sempre posto le cure el’attenzione per i pazienti in cima alle sue priorità”.

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