Paolo Dalla Vecchia: “Doveva essere l’autostrada sull’acqua, un canale che dal cuore del Veneto produttivo portava le merci fino all’Adriatico. Ed è tramontata questa finalità. Potrebbe ancora essere valutata questa funzione, secondo te, oppure nell’ordine è prioritario l’aspetto idraulico?”
Idrovia Padova Venezia
Augusta Sasso: “Sono entrambi aspetti prioritari, secondo me. Nel senso che la sicurezza idraulica deve essere, certamente, la prima questione che ci dobbiamo porre. Però anche per quanto riguarda il trasporto, noi sappiamo quali sono i danni che provoca il trasporto su gomma. E va anche pensata questa questione del trasporto su acqua, dal mare a Padova, anche in rapporto alla situazione di Venezia.
Venezia è in pericolo, perché si sono abbassati i fondali della laguna, ogni giorno escono più sedimenti di quanti ne entrano, l’innalzamento del livello del mare, et cetera. Tutto ciò mette in difficoltà Venezia, mette in pericolo la laguna e la città. Quindi Venezia ha bisogno di portare all’esterno della laguna le attività portuali.
Il trasporto merci
Oggi ne stanno parlando, hanno anche deciso di sprofondare i canali, di farne uno di nuovo, ma queste sono attività deleterie per la città di Venezia. Quindi, c’è bisogno del porto offshore, assolutamente se si vuole non perdere le attività commerciali e turistiche che vanno verso Venezia.
In questa prospettiva avere l’idrovia Padova-Venezia e il trasporto delle merci su acqua sarebbe, dal punto di vista economico, assolutamente importante. Ma sarebbe anche molto importante dal punto di vista ambientale, perché toglierebbe dalle strade centinaia di migliaia di camion. Quindi questo aspetto dovrebbe essere, assieme alla sicurezza idraulica, il primo aspetto che viene preso come criterio guida per fare le scelte dalla politica veneta e veneziana.”
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