Cultura e Spettacolo

Marco Polo: 697 anni dalla morte del viaggiatore veneziano

Oggi si celebra la morte del leggendario mercante ed esploratore veneziano che sulla via della sete arrivò nell'estremo Oriente.

Sono passati ormai quasi 700 anni dalla morte del leggendario mercante veneziano, Marco Polo, che attraversò il continente asiatico sulla via della seta fino ad arrivare nella lontana Cina. Il suo viaggio è descritto ne Il Milione, dove il mercante narra le sue avventure e la sua esperienza alla corte di Kublai Khan, il più grande sovrano d’Oriente dell’epoca.

Marco Polo

Marco Polo nacque il 15 settembre 1254 nella città di Venezia. Non si conosce molto della sua infanzia, ma quasi certamente la spese tra i sestieri e le calli della città sulla Laguna. Il futuro esploratore proveniva da una famiglia di mercanti già da tempo attiva nei traffici commerciali tra Oriente e Occidente. Furono in particolare il padre e lo zio di Marco, Niccolò e Matteo, ad espandere l’attività di famiglia fino all’Asia centrale.

I due fratelli Polo raggiunsero la Cina già nel 1266 riuscendo a farsi ricevere da Kubilai khan in persona, il condottiere mongolo primo esponente della dinastia Yan. Secondo quanto riportato nel Milione, i due mercanti vennero incaricati di una delicata missione dal gran Khan: condurre un’ambasceria presso il pontefice.

La missione venne suggellata dalla ricezione di un salvacondotto, la “tavola d’oro”. Questo documento permetteva loro di muoversi liberamente entro tutti i territori dell’impero mongolo. Al loro rientro in patria, nel 1269, non erano più semplici mercanti ma speciali emissari del Khan.

L’avventura nel favoloso Oriente

Nel 1271 i fratelli Polo ripartirono verso l’Asia con al seguito, stavolta, anche il giovane Marco, che all’epoca aveva solo 17 anni. Il giovane non sapeva ancora che quel viaggio lo avrebbe riportato a Venezia solo 24 anni dopo, nel 1295.

I Polo sbarcarono inizialmente ad Acri, in Terrasanta, dove mossero verso l’interno secondo un itinerario che li portò ad attraversare l’Anatolia Orientale e l’Armenia. Passarono poi forse anche il territorio attuale dell’Iraq, dove visitarono il reame di Mosul e la città di Baghdad. Attraverso le montagna del Kurdistan raggiunsero la Persia.

Dopo un imprevisto furono costretti a continuare attraverso il deserto del Dash-e-Lut, l’Afghanistan e la valle del Panshir. Da qui raggiunsero in seguito il Wakhan. Dopo aver attraversato la catena del Pamir giunsero fino al bacino del Tarim, l’attuale regione di Xinjiang. Infine, dopo il deserto del Taklamakan e quello del Gobi si trovarono al cospetto di Xanadu, la residenza estiva di Kublai Khan.

Per volontà di Kublai i Polo rimasero in Cina per quasi 17 anni, fino al 1292, quando il gran Khan  gli concesse il permesso di far ritorno. Durante il suo soggiorno, Marco Polo non tardò a mostrare le sue qualità e impratichitosi della lingua in poco tempo, ottiene addirittura la carica di ufficiale governativo, ricevendo alcune missioni dal Khan stesso.

Il viaggio di ritorno fu altrettanto favoloso e ricche di avventure quanto il primo. Dopo 18 mesi di viaggio che li portò dai porti dell’India e di Ceylon fino a Costantinopoli, Marco Polo sarebbe ritornato finalmente a Venezia, dove giunse nel 1295.

Il Milione

Il fantasmagorico viaggio in Oriente sulla via della seta intrapreso dal mercante veneziano è riportato nel Il Milione. Il libro fu scritto da Rustichello di Pisa, autore di romanzi cavallereschi, che trascrisse sotto dettatura le memorie di Marco Polo, mentre i due si trovarono insieme in una prigione di Genova. Il testo ebbe al tempo una ampia diffusione in Europa e ancora oggi è considerato un capolavoro della letteratura di viaggio.

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