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Alessandro Destro: com’è divisa la laguna veneziana

Alessandro Destro ha compiuto un lavoro di ricerca per cercare di predire il futuro delle valli da pesca nella laguna e spiega come questa sia strutturata

La laguna di Venezia, con baricentro proprio la storica città, spiegata attraverso le parole del giovane ricercatore, Alessandro Destro.

Valli da pesca

Le valli da pesca della laguna di Venezia hanno la ricchezza di una grandissima biodiversità, che convive da secoli con un patrimonio inestimabile di antichi saperi e, quindi, anche di lavori forse scomparsi. Quindi qual è il vero e proprio ambito di ricerca del lavoro di tesi che hai fatto?

“Comprende tutto l’arco del nord est italiano lagunare, la laguna di Grado Marano, la laguna di Carle Bibione, la laguna di Venezia, baricentro fondamentale, storico soprattutto e più antico di tradizione, le valli della delta del Po e le lagune del ferrarese e di Comacchio. L’ambito di ricerca è stato fatto prendendo, all’epoca del 2018, le linee di costa e le previsioni della IPCC, quell’istituto che fa le previsioni di innalzamento e di cambio climatico.

E vedendo nell’ambito 2030, 2050 e 2100, i vari scenari che si sarebbero sviluppati, appunto, nell’arco di tutto questo tempo a livello di innalzamento maree. Abbiamo studiato con la relatrice come potrebbero essere riutilizzate le valli da pesca in futuro e in vari scenari di miglioramento di cambio climatico, ma anche a livello peggiorativo del cambio clima” ha detto Alessandro Destro.

Le differenze nella laguna tra parte nord e parte sud

Il tema è la laguna di Venezia. La più grande d’Italia, con una superficie di 550 chilometri quadrati, il 65 per cento coperto d’acqua salmastra, il 25 per cento da barene e il 10 per cento circa da isole. Ci puoi descrivere a livello strutturale come si divide la grande laguna di Venezia?

“La laguna ha come suo baricentro, di fatto, Venezia. È nata, storicamente, dagli abitanti di Altino, che, per difendersi, non hanno eretto muri, ma hanno utilizzato l’acqua come principale sistema di difesa contro le invasioni e come fonte redditizia attraverso la pesca.

La laguna di Venezia si divide in: nord con valli di dimensione più ampia e più pescose, per le varie correnti, e che comunicano con l’acqua salmastra e con l’acqua dolce, attraverso i grandi fiumi, Piave e soprattutto Sile; la laguna sud invece ha valli di dimensione un po’ ridotte, di una media tra i 350 e 400 ettari, quindi, sono un po’ meno pescose, però hanno un grande apporto di acqua dolce e di avifauna, attraverso soprattutto il fiume Brenta e le sue deviazioni, la maggiore delle quali è il Novissimo che costeggia la statale Romea fino, quasi, a Chioggia” ha detto Alessandro Destro.

GUARDA ANCHE: Alessandro Destro: valli da pesca tutte da scoprire

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