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Agricoltori veneti in corteo a Bruxelles contro l’UE

A Bruxelles, agricoltori italiani, tra cui molti veneti, protestano contro decisioni comunitarie sulla politica agricola. Chiedono rispetto, dignità e giusta redditività per il loro lavoro

”Questa non è l’Europa che vogliamo”, questo è il coro che si può udire a Bruxelles da un corteo di agricoltori italiani. Tra di loro sono presenti molti veneti del settore.

Le voci venete a Bruxelles per una maggiore dignità dell’agricoltore

Carlo Salvan, Presidente Coldiretti Veneto: “Oggi oltre un migliaio di agricoltori provenienti da tutta Italia hanno voluto essere qui a Bruxelles insieme alle altre organizzazioni europee agricole. Sono qui per manifestare contro le istituzioni comunitarie delle decisioni prese in tema di politica agricola e delle decisioni riguardanti anche il nostro settore, che vanno dalle emissioni zootecniche fino alla direttiva sui fitosanitari.”

“Vogliamo che l’agricoltore, la sua figura e il suo ruolo venga rimesso al centro delle critiche agricole comunitarie, dando maggiore dignità e rispetto a questa figura importantissima del nostro settore. Ma soprattutto vogliamo che venga considerata la giusta redditività del proprio lavoro e dei prodotti che oggi otteniamo. Così tutelando le nostre eccellenze nazionali e europee. Ma soprattutto il lavoro che fanno ogni giorno i nostri agricoltori con sacrificio e dedizione e portando avanti un sistema economico volano per l’intera economia.”

La difesa dell’ambiente e della qualità agricola

Tiziana Favaretto, Presidente Coldiretti Venezia: “Siamo qui oggi a Bruxelles assieme ai nostri colleghi francesi e tedeschi per manifestare il nostro sdegno in questo momento così particolare per la nostra agricoltura.”

“Siamo a sostegno dell’ambiente, siamo per le coltivazioni dei nostri territori, siamo per il cibo sano e non per il cibo sintetico. La Coldiretti è a fianco degli agricoltori proprio per sostenere il reddito.”

In conclusione, gli agricoltori italiani a Bruxelles chiedono un ritorno al centro delle decisioni agricole comunitarie. Ciò promuovendo dignità, rispetto e giusta redditività per il loro prezioso lavoro.

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