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Paolo Mameli: ricostruire il bucintoro per salvare un simbolo di Venezia

Lo scrittore Paolo Mameli espone alcune iniziative in cui è impegnato per salvare la memoria storica di Venezia. Tra queste la ricostruzione del bucintoro.

Lo scrittore Paolo Mameli, già vincitore del Premio Settembrini, è impegnato su più fronti con l’obiettivo di preservare la memoria storica di Venezia. Una prima iniziativa nella quale è impegnato è l’ambizioso progetto di ricostruire il bucintoro. Il bucintoro, simbolo di Venezia dall’epoca dei Dogi, serviva per trasportare gli ospiti importanti e il Doge stesso in occasione dello sposalizio del mare. Bruciato all’epoca di Napoleone, ne sopravvisse solo lo scafo, andato distrutto una trentina di anni dopo, quando ne è stato ricostruito un modello in scala 1:10, ancora visibile al Museo dell’Arsenale. Mameli è autore di un libro sull’argomento, distribuito dalla “Fondazione Bucintoro”, di cui è Segretario Generale, i cui proventi serviranno per finanziare l’impresa della ricostruzione. La “Fondazione Bucintoro” è riuscita ad ottenere il riconoscimento giuridico e il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, che sono un riconoscimento della validità di questo grande progetto. La Fondazione spera che il 2016 sia l’anno buono per far effettivamente partire il progetto. Il legname con cui verrà ricostruito il bucintoro è il rovere francese, legno particolarmente pregiato, donato dai francesi che nel frattempo hanno costruito la chiglia, un tronco lungo quasi 40 metri, fatto di 3 pezzi, costituiti da alberi bicentenari notificati (per ogni albero tagliato ne sono stati piantati 20). Mameli si impegna nel recupero della memoria storica dei veneziani e a questo puntano le sue pubblicazioni. Le nuove generazioni, infatti, rischiano di avere poca memoria perché non c’è più il gusto del tramandare, nonostante siano grandi la fame di storia dei giovani e la loro voglia di riappropriarsi della cultura di una città unica al mondo. C’è da aggiungere anche che molti degli eventi che si svolgono in città, nati moltissimo tempo fa, sono stati vissuti a lungo molto profondamente dai veneziani, ma da un po’ di tempo stanno diventando eventi solo per turisti.

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