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In Romagna 150 volontari e a Venezia il pensiero va agli alluvionati

Questi sono giorni molto intensi per i vigili del fuoco e i volontari della Protezione Civile. In questo momento in Romagna ci sono quasi 150 operatori veneti con otto tecnici dei servizi forestali e dei consorzi di bonifica.

È il momento della solidarietà e dell’aiuto concreto in Romagna a chi ha perso mobili, case e faticherà a tornare a lavoro se non verranno rimessi in azione gli impianti allagati delle aziende. In tutto il Veneto sono cominciate raccolte fondi ed in questo momento ci sono 145 operatori della Protezione Civile con 8 tecnici esperti di bonifica e di foreste e 6 comuni distribuiti sulla collina e pianura.

L’assessore regionale Veneto alla Protezione Civile, Gianpaolo Bottacin, ci ha mandato queste immagini nel tardo pomeriggio di domenica da Riolo Terme dove si trova.

Le parole dell’ Assessore regionale Veneto alla Protezione Civile

Gianpaolo Bottacin: “Nella zona collinare si sono manifestate centinaia e centinaia di frane. Ci sono strutture viarie assolutamente impraticabili. Ci sono stati problemi sulla rete acquedottistica, sulle linee elettriche, sugli acquedotti, le fognature.

In 3 comuni di pianure abbiamo ancora acqua e oltre 400 abitazioni da svuotare, un grosso stabilimento industriale che si sta cercando di asciugare e che è stato investito da un tirante d’acqua molto rilevante e quindi l’opera continua.”

Si tratta naturalmente di interventi che richiedono giorni di lavoro e dunque sono ancora in corso.

Quanto sta accadendo in Romagna ha calamitato l’attenzione dei principali eventi che hanno animato Venezia in questo fine settimana. Ossia l’apertura della 18esima edizione della Biennale di Venezia e la festa della Sensa durante la quale è stato consegnato al sindaco di Longarone l’anello dogale del gemellaggio adriatico con la città bellunese, altra zona ferocemente colpita dall’ambiente e dagli errori umani. In entrambe le occasioni, il pensiero è andato agli alluvionati.

Alluvione in Veneto

Luca Zaia ha ricordato il dramma del 2010 e dell’alluvione che ha colpito il vicentino e la lezione che ne è derivata durante l’inaugurazione della Biennale di architettura. Ma è escluso si possano fare paragoni. Ogni calamità naturale è a se ha detto.

Le parole del Governatore del Veneto

Luca Zaia: “Io ci sono passato nel 2010 e ho avuto 10040 alluvionati, ho avuto 235 comuni sotto l’acqua. Basti ricordare che a Vicenza, i Vigili del Fuoco giravano con il motoscafo in centro a Vicenza. Miliardi di euro di danni, capisco quale sia la tragedia di questo momento. Per quello che riguarda il Veneto, se oggi tornassero le condizioni del 2010, le abbiamo un pò testate nel 2019 con Vaia, abbiamo la certezza che non subiremo più quello stress che abbiamo avuto.

Nel frattempo abbiamo realizzato un sacco di opere, ma nulla di collegamento rispetto a quello che è accaduto in Emilia Romagna che sicuramente ha una storia a se. Quando vedo un’intera collina franare si capisce che una vasca a laminazione non sarebbe servita a nulla.”

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