Un drone ad idrogeno per trasportare materiale biomedicale
Lo potrà fare trasportando materiale biomedicale grazie ad un accordo siglato oggi tra SAVE, la società che gestisce gli aeroporti veneti di Venezia, Treviso e Verona, l’ENAC, l’ente nazionale per l’aviazione civile e la regione Veneto durante lo Space Meeting Veneto.
L’obiettivo dell’intesa è di utilizzare quella fascia di spazio aereo ad oggi ancora non regolamentata, ovvero fino a 1000 piedi di altezza, 300 m, per fornire servizi ai cittadini non soltanto sanitari con tecnologia sostenibile. Il drone sarà un air taxi green ed è frutto della ricerca di H2C, una società veneta attiva nel settore delle infrastrutture energetiche. È in grado di percorrere fino a 100 km trasportando fino a 5 kg di materiale ad una velocità massima di 55 km orari e consumando appena 340 grammi di idrogeno.
Le potenzialità del trasporto aereo sostenibile
Nel video si vede un’idroambulanza portare il materiale al drone, in attesa, sul molo del Venezia Terminal Passeggeri e poi il velivolo alzarsi e raggiungere la terraferma, dove un’altra ambulanza è pronta per raggiungere l’Ospedale dell’Angelo a Mestre.
Si tratta, però, soltanto di un esempio perchè il sistema di trasporto ha grandi potenzialità se si considera che la SAVE ha previsto la realizzazione di due vertiporti a partire dal 2026, utilizzando i prodotti delle aziende aerospaziali venete che sono 65 con 5000 addetti e che nell’ultimo anno vantano un fatturato di 2 miliardi di euro.
Lo Space Meeting Veneto, giunto alla seconda edizione, è stato inaugurato oggi e terminerà il 22 maggio al Venezia Terminal Passeggeri. Sono giunte 250 aziende del settore aerospazio provenienti da 22 paesi, 150 bias, tra italiani e internazionali, e 25 startups europee.
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