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Premio Città di Mestre: pari merito e la giuria cresce

Durante la premiazione dei vincitori del Premio Città di Mestre 2023 parte l'appello per reclutare nuovi giurati dato il crescente numeri di candidati al riconoscimento da selezionare

Il giorno dopo la premiazione dei libri che hanno conquistato la giuria del Premio Città di Mestre è caccia ai lettori, o meglio, ai componenti della giuria tecnica che dovranno selezionare i libri, tantissimi, che stanno arrivando per concorrere al premio 2024.

Premio Città di Mestre

In quattro anni il concorso nazionale è uscito dal cilindro di Ugo Ticozzi, presidente della Fondazione Mestre Domani, è cresciuto in popolarità al punto che c’è la necessità di ampliare la giuria selezionatrice, altrimenti gli scrittori che chiedono di partecipare devono essere respinti.

Una volta scelti i tre finalisti subentra la giuria popolare ad indicare il primo premio. Dal 2020 le due giurie sono cresciute, ma non basta.

Dichiara Ugo Ticozzi, presidente della fondazione Mestre Domani: “Noi vogliamo crescere perchè siamo il premio che si sfrutta come immagine a livello nazionale. E’ quindi giusto che la città ci dia una mano. Noi chiediamo, a chi è disponibile per far parte della giuria tecnica, di selezionare i romanzi che andranno in pubblicazione. Perchè il nostro premio, a differenza di tanti altri, non è un premio di romanzi già pubblicati, ma è un premio di romanzi che pubblichiamo noi, a spese della fondazione. Facciamo così una selezione di inediti, su questi inediti ne selezioniamo tre e ogni anno li pubblichiamo. Questi li diamo poi a delle persone aderenti alla fondazione, le quali fanno parte di una giuria popolare che seleziona il migliore di questi 3 romanzi.”

La formula piace perché il giurato è un po’ un editore. Quest’anno hanno vinto ex equo “L’oro dei Francesi” di Maurizio Lanteri e Sabrina Bernard con “Gesti Sospesi”.

“L’oro dei Francesi” di Maurizio Lanteri

Il primo è un giallo ispirato da una leggenda che racconta personaggi del nostro tempo e quelli di altre epoche. Tutto parte da un’indagine di due giudici, un francese e un’italiana. Inizia con la morte misteriosa di un nobile nella cantina del suo castello.

“L’idea del libro nasce da una leggenda di un paese vicino a quello in cui abito, nel primo entroterra della Liguria. Dietro alla leggenda io ho immaginato tutto un mondo differente, che parte addirittura dall’antica Bisanzio per arrivare poi al periodo più attuale e al tipo di crimini più frequenti dalle nostre parti”, racconta Lanteri.

Sabrina Bernard con “Gesti Sospesi”

Gesti sospesi, invece, racconta i disturbi ossessivi compulsivi di un sedicenne che soffre di una fobia, poco considerata in Italia, ma diffusa.

“Ho voluto denunciare questa fobia, questa malattia, che si chiama ‘doc’ (disturbi ossessivi compulsivi). Io vivo in Francia e lì è molto conosciuta, tutti sanno che cosa sono questi disturbi. Non è però la stessa cosa per l’Italia, eppure il numero di malati è lo stesso”, dichiara la scrittrice Bernard.

Ennio D’Addeo “Notizie certe”

Il terzo libro di Ennio D’Addeo “notizie certe” racconta una storia d’amore vissuta dal punto di vista di lei, da cui traspare un intrigante personaggio femminile.

Dice l’autore: “La psicologia femminile mi ha sempre intrigato rispetto a quella maschile. La donna è più complessa rispetto all’uomo, ha più sfumature: si sa che noi uomini siamo tutto un bianco-nero”

I libri sono pubblicati dalla casa editrice Mazzà

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