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No al terzo mandato, Zaia per la volontà popolare

Il Senato respinge il terzo mandato, Luca Zaia commenta sull'importanza della volontà popolare e sulle limitazioni ai presidenti delle regioni e ai sindaci

Il Senato ha respinto il terzo mandato proposto dalla Lega, suscitando reazioni contrastanti. Luca Zaia, Presidente della Giunta regionale veneta, esprime il suo dissenso, sottolineando l’importanza del rispetto per i cittadini e evidenziando le limitazioni imposte a numerosi governatori nel potersi ricandidare.

Il senato boccia il terzo mandato della Lega

Il commento di Luca Zaia alla bocciatura al senato del terzo mandato avvenuta ieri. Il presidente della Giunta regionale veneta oggi era a Portogruaro per inaugurare due nuovi sottopassi ferroviari.

Le parole di Luca Zaia, Presidente della Giunta regionale veneta: “Penso che vadano rispettati i cittadini. Dopo di che il Parlamento può anche decidere che le uniche due cariche che hanno il vincolo di mandato sono il sindaco e il presidente della Regione e ne prendo atto. Però si sappia che tutte le altre cariche possono stare lì a vita.”

Numerosi governatori non si possono ricandidare

“Comunque quando si parla di terzo mandato c’è una pletora e una contingenza di sindaci pauroso che non può più ricandidarsi. Ma non mi risulta che non vogliano ricandidarsi e che i cittadini non li vogliano, in tutti i partiti. E, dall’altro, anche i governatori perchè oggi, che non possono più ricandidarsi sono: il sottoscritto, il presidente della Puglia Emiliano, il presidente della Campania De Luca, il presidente dell’Emilia Romagna Bonaccini, il presidente Marsilio che è stato appena eletto, il presidente Fontana, il presidente Fedriga, il presidente Toti e, tra un po’, anche il presidente Cirio. Quindi mi fermo qui e non continuo con la lista”.

Il senato ha bocciato l’emendamento della lega sul terzo mandato, ma anche quello di Italia Viva sostanzialmente simile. Hanno votato Lega e Iv, contro FdI, FI, Pd, M5s e Avs, mentre la Svp si è astenuta. La decisione del Senato ha generato dibattito su limiti e continuità nell’esercizio delle cariche pubbliche, con diverse opinioni riguardo alle restrizioni imposte ai governatori e ai sindaci.

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