Il passato incontra il futuro: la nuova stazione ponte di Mestre e la sua antica passerella degli anni ’60
Gli storici del gruppo social si dichiarano soddisfatti che venga ripristinato il vecchio collegamento degli anni ’60. La passerella ha fatto parte dei loro ricordi più belli, quando in bicicletta da Marghera si recavano in centro a Mestre portando in spalla le bici sui gradini.
Ora la nuova stazione costituisce una sfida e una scommessa per rivoltare come un calzino una delle zone più degradate d’Italia e risponde alla domanda crescente di mobilità che grava sulla stazione. I margherini doc temono che la nuova opera faraonica non basterà però per fermare il mercato dello spaccio. Bisognerà comunque attendere il taglio del nastro nel 2029 e spendere 100 milioni di euro per capire cosa accadrà.
Di certo ci sarà più mobilità: almeno il 30% in più secondo le previsioni. Dunque, ci sarà più controllo sociale. L’idea di Comune, Regione e Ferrovie dello Stato è che il ponte diventi un modello per tutte le stazioni di transito che ci sono in Italia, che quando nascono attirano investimenti, ma che purtroppo tagliano in due un territorio.
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