Venezia Cambia

La nascita e la mission di Brenta Sicuro

Marino Zamboni e Augusta Sasso di Brenta Sicuro, associazione ambientalista, lottano per la sicurezza degli argini del Brenta e la salvaguardia ambientale

In questa puntata sono presenti Marino Zamboni e Augusta Sasso, rispettivamente presidente e vicepresidente di Brenta Sicuro, con cui viene affrontato il tema dell’idrovia Padova Venezia Mare.

La provincia di Venezia nei secoli scorsi ha costruito numerose vie d’acqua navigabili. Nel secondo dopoguerra, per la rivalità con il trasporto su gomma, c’è stato il declino della navigazione fluviale. Anche la costruzione dell’idrovia Padova Venezia, incompiuta da decenni, mostra il totale disinteresse per il trasporto su acqua. Ciò pur essendo il completamento dell’idrovia utile da un punto di vista idraulico, della nautica da diporto per il paesaggio e così come era stata pensata anche per il trasporto merci.

Brenta Sicuro: difesa ambientale e manutenzione degli argini

Brenta Sicuro è un’associazione ambientalista molto attiva sul territorio. Questo Comitato Intercomunale si occupa dei temi della manutenzione degli argini del Brenta e delle acque minori organizzando mostre e incontri. Si occupa di salvaguardia del territorio. La necessità primaria è di procedere ad azioni di manutenzione, pulizia e sondaggi delle rive, in particolar modo del Fiume Brenta, ma anche dei corsi minori.

La nascita dell’associazione

Marino Zamboni, presidente di Brenta Sicuro. “La nostra associazione nasce dopo il 2010, dopo le note vicende di disastri alluvionali che c’erano stati in tutta Italia. Pensiamo che solo nel Veneto abbiamo avuto ben 32 rotture arginali, per cui una situazione molto importante, molto critica e con un computo dei danni che è stato di oltre 500 milioni di euro. Cifre importanti, oltre al disagio, all’abbandono delle abitazioni.

Cose che io ho rivissuto, visto che ricordo perfettamente gli anni passati, il 1966, che mi ha visto esule da parenti, non lontani, però in cui ho dovuto proprio spostarmi di abitazione per la casa che era rovinata dall’alluvione che c’è stato allora. Quindi nasciamo proprio dopo il 2010 come gruppo di lavoro che ha avuto fortemente l’intenzione di occuparsi del territorio e del tema ambientale.”

Le indagini e l’ampliamento dell’impegno di Brenta Sicuro

“L’associazione è nata in maniera lungimirante come comitato in realtà, non come associazione, come intercomunale capendo da subito che il tema non può essere confinato a un comune, a una piccola zona, ma certamente deve essere un tema che va affrontato in maniera complessiva. In realtà nasce sulle citazioni di alcuni cittadini che avevano delle filtrazioni arginali lungo il fiume Brenta.

Poi man mano ci siamo come associazione interessati a quello che succedeva attorno. Quindi siamo partiti con delle indagini sulle frane arginali, sugli alberi in prossimità di cadere del comune di Campolongo Maggiore. Poi ci siamo mossi con tutta una serie di amministrazioni e di Protezione Civile in una zona più ampia: quella del basso corso del Brenta.”

“Pertanto è nata questa indagine che ha trovato dei risultati molto preoccupanti. Poi è stata fornita l’autorità di bacino al genio civile ed è entrata nei piani di bacino, che sono dei piani sovraordinati a quelli nazionali e regionali, che dovrebbero governare le manutenzioni e le nuove opere. Poi questa indagine è stata ripetuta anche sul Bacchiglione. Però ci siamo resi conto che anche questo non era sufficiente. Certamente importante è seguire le manutenzioni dei corsi d’acqua. Nel nostro territorio esiste un’opera, mai completata, pensata addirittura negli anni ’50 del secolo scorso per un’utilità trasportistica. Dopo il 2010, con uno studio di fattibilità, si è valutato e questo ha certificato che c’era la possibilità di utilizzare l’opera dal punto di vista idraulico, quindi darne un’utilità idraulica oltre che eventualmente trasportistica.”

Progetto preliminare per l’idrovia: completamento al 60-65%

“Si è quindi certificato che questo era possibile, che l’opera poteva essere utilissima. Su sollecitazioni di varie amministrazioni e anche nostra, assieme ad altre associazioni, è nato poi un progetto preliminare. Questo ha dato le caratteristiche del completamento dell’opera che, fino al 1988, ovvero fino a quando è esistito il consorzio dell’idrovia, è stata completata per la parte delle infrastrutture.

Quindi sono state realizzate due conche di navigazione e 14 ponti di cui uno ferroviario e 13 stradali, che praticamente sorpassano l’opera. In alcuni punti addirittura non esiste l’idrovia, ci sono campi, ma in attesa del completamento sono state fatte queste opere. Quindi non siamo all’anno zero, ma è stato fatto già un buon passo in avanti, quindi calcolato che, mediando la parte di scavo con la parte delle infrastrutture, l’opera è completata al 60-65%.”

La missione di Brenta Sicuro: sicurezza, ambiente e rispetto del territorio

“Quindi la nostra battaglia è quella della messa in sicurezza delle arginature e del completamento dell’idrovia. A queste importantissime e primarie per noi azioni, abbiamo seguito l’azione del rispetto del territorio, per cui pulizie del territorio, finalizzate sempre ai corsi d’acqua. Ecco, questa è un pochino la nostra mission fondamentale.”

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