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La morte di Giulia Cecchettin: monta l’onda rossa

In nome di Giulia Cecchettin sta montando un'onda rossa che sta inondando tutto il paese. La sua vicenda sta dando linfa vitale al movimento contro la violenza: diecimila persone domenica alla fiaccolata per ricordare la 22enne, ma sembra soltanto l'inizio.

Alla morte di Giulia Cecchettin la fiaccolata che scalda i cuori di chi ha perso una persona cara.

E’ un’onda rossa che sta montando quella si vede nel Veneto da quando è stato trovato il corpo senza vita, martoriato di Giulia Cecchettin. Dalla fiaccolata a cui hanno partecipato 10 mila persone organizzata domenica sera a Vigonovo il testimone è passato ad un’altra manifestazione a Padova oggi lunedì 20 novembre.

La tragica morte di Giulia

Luca Zaia ha dichiarato il lutto regionale nel giorno dei funerali della 22enne con le bandiere a mezz’asta nelle sedi di tutte le istituzioni. Inoltre il Presidente della Giunta Regionale ha proposto di indossare non solo il 25 novembre (Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere), ma anche nel giorno dei funerali, il fiocco rosso. Ora divenuto simbolo contro la violenza di genere, e di esporre nei luoghi pubblici e privati oggetti di colore rosso.

Zaia ha invitato inoltre i sindaci ad esibire una panchina di colore rosso affinchè l’onda contro la violenza sulle donne non si esaurisca. Gli ha replicato a distanza il Sindaco di Vigonovo domenica sera durante la fiaccolata.

La storia di Giulia sembra un punto di non ritorno nella battaglia contro la violenza. I primi cittadini della Riviera del Brenta e del padovano hanno partecipato alla fiaccolata di domenica con la fascia tricolore, dando nuovi contorni al movimento.

I ricordi e l’amore

I sindaci di Vigonovo e Saonara erano in prima fila alla fiaccolata, assieme al padre e alla sorella di Giulia Cecchettin. Anche i genitori di Filippo hanno partecipato, manifestando le loro condoglianze ad alcuni parenti della ragazza. La sindaca di Saonara ha ricordato il sorriso irresistibile di Giulia e di come l’amore non sia violenza sulle note di Yan Tirsen.

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