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La guerra contro Niky Savage e la violenza di genere

L'Associazione Efesto contraria al concerto di Niky Savage previsto per il 30 marzo al Molo 5 perchè inibitoria alla violenza di genere

Niky Savage torna a scatenare la rivolta tra i genitori nel Veneto. Dopo il concerto annullato a Castelfranco per la pressione delle mamme, ora rischia il bis a Marghera per lo spettacolo in programma il 30 marzo al Molo 5.

L’Associazione Efesto contro la violenza di genere

A salite sulle barricate, questa volta, è l’Associazione Efesto, Ente del terzo settore per la cultura inclusiva che aveva appoggiato il movimento castellano. Ora è in prima fila contro il trapper. I vertici dell’associazione hanno già incontrato i titolari del locale di Marghera. Per il momento, i titolari temporeggiano perchè temono pedali nel caso di disdetta della serata. Ma, soprattutto, chiedono alle istituzioni indicazioni, chiarendo che il locale fa intrattenimento e non ha un ruolo etico.

Non la pensano così i fondatori dell’associazione. Le parole di Davide Giorgi, Presidente Fondazione Efesto: “Abbiamo chiesto in maniera forte a tutti quanti i locali di Mestre, non solo a Molo 5, di non dar più possibilità e palco a questa forma di arte. Questa noi non la consideriamo arte, ma solo inneggio alla violenza di genere.”

La Costituzione tra libertà di espressione e parità di genere

La questione non è semplice: se, da un lato, la nostra Costituzione sancisce la libertà di espressione. Dall’altra, prevede la parità di genere. Dunque il linguaggio violento contro le ragazze di Niky Savage racconta un modello sociale pericoloso, visto il numero di femminicidi in Italia.

Le parole di Mauro Romanato, membro direttivo della Fondazione Efesto: “I presidi legali sono abbastanza limitati e direi opinabili. Abbiamo un crisma della Costituzione che parla di “libertà di espressione” generico, spesso invocato dai negazionisti di questi fenomeni che per noi sono inaccettabili.”

“I presidi offerti sono, a livello locale, ad esempio della possibilità di agire tramite l’amministrazione comunale per ottenere delle inibitorie dello svolgimento di queste attività. Esiste un altro presidio, che è quello contenuto nel codice penale all’articolo 528 che vieta e sanziona le pubblicizzazioni di questo tipo.”

L’obiettivo è far emergere una coscienza di ampio spettro sulla violenza di genere

Continua Romanato: “Noi abbiamo incontrato chi aveva in programma l’effettuazione di questo concerto rappresentando queste due opportunità. Ma non è l’obiettivo della fondazione di impedire questo specifico concerto. Confidiamo che venga sospeso e che non venga effettuato. Abbiamo trovato una certa disponibilità da parte dei gestori. L’obiettivo è quello di fare emergere una coscienza di più ampio spettro”.

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