Economia e società

“Io non rischio” a Mestre: cosa fare in caso di calamità naturali

Io non rischio è una campagna di comunicazione nazionale sulle buone pratiche di protezione civile.

Si rinnova anche quest’anno a Mestre, per la dodicesima volta, l’appuntamento con “Io non rischio”. L’iniziativa, promossa per informare i cittadini sui comportamenti virtuosi da adottare in caso di eventi calamitosi, é stata presentata questa mattina al Municipio a Mestre, con una conferenza stampa a cui hanno partecipato il vicesindaco e assessore alla Protezione civile, Andrea Tomaello, e il responsabile di piazza per questo evento, Alberto Bovo.

Saranno una trentina i volontari dei gruppi comunali di Protezione civile che saranno presenti nello stand che verrà allestito sabato 14 e domenica 15 ottobre, tra le ore 9 e le 18, in piazza Ferretto.

Il commento dell’Assessore Tomaello

“E’ un’occasione – ha sottolineato Tomaello – non solo per far conoscere ai  cittadini il lavoro del gruppo e per dare fondamentali indicazioni sui comportamenti da tenere nei casi di allarme, ma anche per sensibilizzarli sul fatto che sono proprio loro i primi ‘volontari di Protezione civile’, prendendosi cura, in ogni momento, del proprio territorio.”

“Io non rischio”

Sabato e domenica saranno distribuiti, come da tradizione, oltre a gadget e distintivi, degli opuscoli che contengono veri e propri decaloghi di comportamento, che spiegano cosa fare prima, durante e dopo eventi come terremoti, alluvioni o maremoti. Non mancherà anche un momento dedicato ai bambini, per cui è stata prevista una particolarissima caccia al tesoro.

La campagna nazionale

“Io non rischio” è una campagna che ha respiro nazionale, promossa e realizzata da Dipartimento della Protezione Civile, Ingv-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Anpas-Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, ReLUIS-Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica e CIMA Research Foundation. Saranno infatti circa un migliaio le piazze italiane che nel prossimo week-end saranno interessate dall’iniziativa, grazie all’impegno delle oltre 800 organizzazioni di volontariato presenti nella nostra penisola.

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