Una Voce Forte

Il Veneto e fine vita: il popolo vuole l’eutanasia legale?

La controversia questione del fine vita in Veneto tra leggi di iniziativa popolare e la necessità di una regolamentazione nazionale

Nella puntata di “Una Voce Forte”, il conduttore Riccardo Cecconi ha affrontato il tema delle pratiche mediche legate al fine vita insieme a due ospiti.

Il fine vita e il ruolo della Regione Veneto

Il tema del fine vita riguarda tutte le pratiche mediche volte a normare gli ultimi atti di vita di una persona, soprattutto su quest’ultima possiede una prognosi lunga e dolorosa prima di arrivare alla morte. In Veneto, questo tema apre ad una discussione sociale e politica ampia e complessa, non solo tra i cittadini, ma anche tra i politici stessi.

Il sistema di garanzia nazionale conferma che il Veneto occupi il primo posto in Italia in termini di cure palliative per il trattamento dei malati terminali. Pertanto, il sistema sanitario nazionale ha inevitabilmente a cuore queste tematiche.

Franco e il bisogno di un regolamento uniforme

L’Associazione Luca Coscioni ha recentemente raccolto 9.000 firme in poco più di due mesi all’interno della regione per depositare una legge di iniziativa popolare presso il Consiglio regionale del Veneto.

Tale legge mirava a istituire procedure chiare e uniformi per il fine vita, compreso il suicidio assistito, all’interno delle strutture sanitarie regionali. Tuttavia, la proposta è stata respinta, evidenziando una netta spaccatura politica all’interno del Consiglio.

Franco, coordinatore della Cellula Coscioni di Venezia, ha sottolineato come il sostegno popolare alla causa sia sempre più significativo e in crescita. Lo dimostra l’ultimo sondaggio compiuto nel 2023, nel quale l’82% dei cittadini veneti si è dimostrato favorevole all’aiuto del fine vita medicalmente assistito e all’eutanasia. Tali pratiche sono condivise anche dalla maggioranza degli elettori votanti partiti contrari ad esse, come Fratelli di Italia o parte della Lega.

Jacopo: la necessità di una visione nazionale

Il secondo ospite invece, Jacopo, portavoce del Movimento Pro Vita e Famiglia Onlus, ha sottolineato la complessità del dibattito sul fine vita e la necessità di affrontarlo a livello nazionale. Jacopo ha indicato che normare sul suicidio assistito è di competenza del governo centrale e che una legge regionale potrebbe generare conflitti istituzionali.

Inoltre, ritiene che 9.000 mila firme non siano così significative del consenso regionale se considerata la totalità della popolazione veneta, pari a circa 5 milioni di abitanti. Mette poi in dubbio la validità del sondaggio riportato dall’altro ospite, dal momento che questi strumenti ottengono risposte molto variabili a seconda di come le domande vengono poste.

Un tema delicato che apre a visioni divergenti

Il dibattito sul fine vita nel Veneto fornisce dunque uno sguardo approfondito sulle complesse questioni etiche, morali e politiche che circondano questo argomento delicato. Le posizioni contrastanti tra coloro che difendono il diritto individuale alla scelta e coloro che enfatizzano il rispetto delle procedure istituzionali hanno evidenziato le divisioni profonde all’interno della popolazione veneta e non solo.

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