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Comelico: soccorritori al lavoro dopo la tempesta

Il pomeriggio di martedì si è rivelato devastante per Comelico. Una tempesta ha causato ingenti danni a abitazioni e infrastrutture. Soccorsi due fratelli e una decina di evacuati.

Alberi caduti, case scoperchiate, famiglie senza un tetto. È quello che appare in Comelico il giorno dopo il passaggio della devastante tempesta.

Si continua a lavorare nelle aree colpite alle 17 del pomeriggio di martedì da una tromba d’aria che ha portato con sé grandine e pioggia. Le immagini degli abeti che cadevano come birilli hanno fatto il giro dei social facendo tornare i ricordi alle devastazioni causate dalla tempesta Vaia.

Dichiarazione di stato di emergenza

La zona colpita è più ristretta rispetto a quella investita nel 2018 ma i danni sono stati comunque considerevoli non solo ai boschi ma anche ai tetti delle abitazioni e delle auto. Luca Zaia in queste ore ha firmato una dichiarazione di stato di emergenza regionale che consente di ottenere risarcimenti. È in corso la conta dei danni.

Luca Zaia, Presidente Giunta regionale veneta: “In questo momento i nostri tecnici stanno facendo la conta dei danni sia sul fronte dell’agricoltura che sul fronte stradale. Io ho ovviamente già dichiarato lo stato di emergenza per questo nuovo cataclisma che deve essere catalogato come tale”.

Venti di tempesta

L’energia derivata dalle alte temperature di questi giorni si è tradotta in raffiche di vento di 129 km/h a Cortina d’Ampezzo e superiori a 140 km/h in quota.

Soccorsi due fratelli

Non ci sono stati feriti anche se il soccorso alpino di Belluno ha dovuto soccorrere sulla cima del monte Peròn, fratello e sorella di 19 e 21 anni di San Donà di Piave. Questi dopo il temporale erano rimasti bloccati in cresta fradici e infreddoliti.

I danni dopo la tempesta

Ci sono invece danni ad una trentina di fabbricati e circa la metà ha perso il tetto. A Santo Stefano di Cadore una decina di persone sono state evacuate. A causa degli alberi caduti, è stata chiusa per tutta la notte la provinciale di Danta di Cadore. Ci sono state anche interruzioni di energia elettrica, poi ripristinate. Oltre 100 gli interventi dei vigili del fuoco.

Luca Zaia: “Un grande ringraziamento anche a coloro che sono intervenuti per dare risposta ai cittadini: i vigili del fuoco, la protezione civile, il soccorso alpino, tutti i volontari e i tecnici”.

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