Vanno a gonfie vele, in un supermarket del Lido di Jesolo, le vendite del vino con esplicito riferimento a Hitler e Mussolini, ma «i tedeschi si lamentano».
La Repubblica ci racconta oggi del supermercato Top Market di Jesolo Lido che, fra gli altri alimentari, vende – a 10,50 euro a bottiglia – il vino di Hitler (con in etichetta le scritte “Sieg heil”, “Mein Kampf”, “Führer” e vari slogan della gioventù hitleriana, corredate da effigi naziste) e di Mussolini, in questo caso ci sono i simboli fascisti e titoli come “Il camerata”, “Il balilla”, oppure “Credere, obbedire, combattere”. Volendo si può comprare anche la tazza con l’immagine del Führer e il simbolo della Croce di Ferro nazista, che viene via con 5,90 euro.
«È solo business… Se la gente le compra – e di queste bottiglie ne comprano tante – io continuo a venderle», afferma il titolare, Stefano Nopetti, che non capisce chi si indigna e vanta un’attività trentennale senza alcun divieto, con 1500 pezzi smerciati a stagione, quindi circa 500 al mese, considerando il periodo giugno-luglio-agosto.
«Gli unici che si lamentano sono i tedeschi, eppure Hitler l’hanno messo su loro», dice ancora l’uomo, aggiungendo «Io lo so che il nazismo è stato il male, lo dico anche a mia figlia. Ma per me questo è un business, se non le vendessi io le venderebbe qualcun altro». Inoltre l’ordinanza di un gip di Bolzano ha escluso l’apologia di fascismo, comunque se dovessero vietargli la vendita, conclude Stefano Nopetti: «mi adeguerò».
Illegale all’estero, il commercio dei vini di Hitler e Mussolini (detti anche “vini della storia“) muove nel nostro paese quasi 400mila euro l’anno, esportazioni comprese. A spartirsi l’affare sono tre aziende: l’originale Lunardelli di Colloredo di Pasian di Prato (Udine) e due ex rappresentanti della ditta friulana che si sono messi in proprio diventando così competitor della “casa madre”.
