Mentre proseguono gli sbarchi, la questione dei CPR, centri per il rimpatrio, è tra i temi cruciali del dibattito politico ed è anche l’argomento che sta dividendo la Lega nel Veneto e nel Friuli Venezia Giulia. Da una parte c’è Massimiliano Fedriga il presidente del Friuli Venezia Giulia, e il segretario Veneto della Lega Alberto Stefani che credono nei centri per il rimpatrio e dicono no all’accoglienza diffusa di migranti che non ne permette il controllo.
Dall’altra c’è Luca Zaia che non considera i CPR una soluzione, dato che i rimpatri vengono fatti con il lumicino, quante migliaia a fronte delle centinaia di migliaia di arrivi. “Io ho molti dubbi sul fatto che si possano rimpatriare tanti cittadini, visto e considerato che non si sono mai superati i 3500/3800 rimpatri all’anno a fronte di arrivi di 100/200mila persone”, dichiara il presidente.
Zaia Accantona l’Accoglienza Diffusa di Migranti
Il presidente della giunta regionale del Veneto ha accantonato la proposta dell’accoglienza diffusa, ma snocciola i numeri che i CPR non sono in grado di ridurre. In questo momento nel Veneto ci sono ha detto, 9000 immigrati da integrare, di più non se ne possono accogliere e si parla dell’arrivo di altre migliaia di persone e soltanto l’8,3% ha lo status di rifugiato, gli altri sono migranti economici.
Se i numeri dovessero salire cambierebbe il tessuto sociale e ci sarebbero più costi per tutti. Continua il presidente Zaia: “Il Veneto sta dando ospitalità a 550mila nuovi veneti, migranti che sono qui ormai da anni, hanno famiglia, progetti di vita e hanno dunque diritto di risposte facendo parte di quei 5milioni di veneti. Se dovessero arrivare altrettante persone, vorrà dire che coloro che sono qui oggi avranno delle difficoltà ad avere delle risposte.”
Mirano
Intanto se i 3 sindaci di centro-sinistra di Vicenza, Verona e Padova hanno detto ‘No’ ai nuovi rifugiati, il sindaco di Mirano controcorrente, da oggi ospita 25 migranti, arrivati in Italia attraverso le rotte del Mediterraneo, e li ha alloggiati nell’ex scuola Caorliega.
Mirano già da anni attraverso due centri aiuta gli stranieri ed integrarsi e insegna loro la lingua italiana, facendo poi anche formazione.
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