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Ennio Gallo: come si evolve il commercio nel Veneto

Ennio Gallo: i grandi centri commerciali stanno soffocando i piccoli negozi nei centri abitati.

Ennio Gallo, Presidente Confcommercio del Miranese, ci parla della situazione del commercio nel Veneto. Prima di tutto, Gallo si dice soddisfatto del fatto che una manifestazione nazionale come quella per i 70 anni di Confcommercio si sia svolta a Venezia con la presenza del Presidente Mattarella. Forse uno dei motivi che ha portato a questa scelta è che Venezia è la città del commercio e del turismo per eccellenza, un simbolo del commercio a livello mondiale. Per quanto riguarda la situazione del commercio in Veneto, il momento è difficile perché il mercato si sta trasformando in maniera costante e radicale. Infatti, il commercio è un servizio alla cittadinanza che dovrebbe essere erogato vicino a dove si vive, invece si tende sempre più a costruire centri commerciali fuori dai centri abitati. La Confcommercio propone un modello di convivenza ed equilibrio tra centro commerciale e negozio di vicinato, cosa che ha risvolti sociali, perché fa sì che per fare acquisti non serva l’auto e che si produca meno inquinamento. Ciò che crea perplessità, continua Gallo, è la Legge Regionale che permette di convertire capannoni industriali in commerciali quando l’Amministrazione comunale li qualifichi come aree degradate. Si diffonde, così, la media distribuzione che contribuisce a svuotare i centri. Il comportamento della Regione è ambiguo: se da una parte dà incentivi per promuovere il commercio nei centri storici, dall’altra favorisce la media distribuzione a ridosso dei centri. I centri storici continuano inesorabilmente a svuotarsi e i piccoli negozi chiudono. La situazione che vive il commercio in Italia è terribile, ma non è diversa, ad esempio, da quella della Francia, da cui il nostro paese ha importato il modello dei centri commerciali all’esterno delle città. In Austria, Germania e Olanda la struttura commerciale è, invece, organizzata all’interno delle città cosa che permette di non doversi spostare all’esterno dei centri. Oggi chi vuole aprire un negozio può chiedere gratuitamente un parere alla Confcommercio che, grazie a collaborazioni esterne alla struttura, aiuta a fare analisi sul tipo di prodotto che si vuole vendere e a capire se ha redditività e capacità di reggere sul mercato. Spesso lo sconsigliare di aprire attività arriva per non sprecare risorse: di un prodotto, infatti, bisogna valutare sempre il bacino di utenza. Gallo conclude notando che anche il mondo dei piccoli commercianti sta cambiando: le attività ora utilizzano i social media per avere una propria vetrina e Facebook è una grande risorsa per diffondere la propria attività, dato che non solo i giovani utilizzano questo strumento.

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