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Disdette per hotel e ristoranti a Venezia. Sos degli esercenti

In tutto il Veneto piovono disdette per i cenoni e in montagna invece confermate le prenotazioni, ma c'è angoscia per dopo l'Epifania perchè gli alberghi non hanno stanze riservate

Il Veneto, la regione con più presenze turistiche in Italia, è ancora sotto scacco. A Venezia, nella città d’arte, stanno arrivando disdette negli alberghi e ristoranti per i soggiorni di Capodanno e per i cenoni.

Le famiglie italiane stanno attendendo di capire come andrà. Sono state annunciate nuove misure anti contagio a partire dal 23 dicembre. Va chiarito però che se si dovesse passare nella regione a zona arancione le limitazioni riguarderebbero soltanto chi non è vaccinato.

Disdette e tamponi

Rimane l’incognita sull’obbligatorietà del tampone. Per i turisti stranieri le ragioni per non prenotare in Italia o addirittura disdire sono legate alla pandemia in crescita nel loro paese. Oltre all’obbligo di esibire un esito negativo del tampone per superare le frontiere italiane. Per i turisti dell’Est che solitamente sceglievano anche le montagne venete, non tutti i vaccini che si sono fatti inoculare sono riconosciuti.

Ricoveri negli ospedali

Nel frattempo sono aumentati i ricoveri negli ospedali con 14 nuovi pazienti nelle ultime 24 ore e altri 8 nelle terapie intensive. Gli esercenti veneziani lanciano un appello. Un invito a scegliere Venezia per i festeggiamenti per fronteggiare e frenare il numero di disdette.

Dopo due anni di Covid molti locali sono arrivati al capolinea. Stanno arrivando alla 50% rispetto al 2019 e c’è più di qualcuno che ha messo in vendita la licenza ormai demotivato.

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