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Dario Baraldi: la pesca sportiva a Chioggia

Non è vero che l'attività turistica è ferma lungo la costa veneta. Qualcosa si muove, come la pesca sportiva, uno dei pochi sport che non essendo di contatto è ammesso dal Dpcm. Ci sono molti operatori turistici che raccolgono prenotazioni anche in questi mesi. Andiamo a Chioggia con Dario Baraldi

Sulla costa veneta sembra siano terminate le tante attività marittime, ma, fortunatamente, è rimasta attiva quella del settore sportivo. Tra queste vi è l’attività di pesca sportiva di Dario Baraldi, operatore turistico marittimo. Momentaneamente l’attività è sospesa per questioni tecniche, ma c’è l’intenzione di ripartire durante le festività natalizie.

Dario Baraldi e l’attività ittico-sportiva

L’attività si svolge nel massimo della sicurezza. Nel rispetto delle norme di distanziamento, ogni partecipante ha il proprio posto numerato. Solitamente si mettevano a disposizione 70 posti, i pescatori occupavano tutto il perimetro dell’imbarcazione. I posti si sono dimezzati da quando è arrivata l’emergenza sanitaria, arrivando ad un massimo di 38/39 posti disponibili. Si tratta di un’attività sportiva che si svolge singolarmente, dunque non si è imposto l’obbligo di chiusura.

Storia e svolgimento dall’attività.

La storia dell’attività ha inizio sulla costa romagnola durante gli anno ’60, da qui lentamente si espande anche alle regioni settentrionali. Essendoci già al tempo una buona richiesta, l’attività si sviluppa molto bene sulla costa veneta. Qui il lavoro di Dario Baraldi rappresenta la prima esperienza di trasporto di passeggeri a finalità ittico turistica con canna da pesca. Il 5 maggio 2020 hanno festeggiato il ventesimo anniversario dell’attività.

La pesca comprende principalmente sgombri, ma anche sugherelli, pagelli, orate, e altri pesci di fondo pregiati. Soprattutto ora, con l’arrivo della stagione fredda, il pesce da fondo comincia ad essere predominante.

Nel periodo che va da maggio a ottobre, le uscite sono regolarmente giornaliere, tempo permettendo. Le prossime uscite saranno il 29 e 30 dicembre, e il 5 e 6 di gennaio. Per il prossimo anno si continua ad avere prenotazioni, dunque si spera di continuare a lavorare, anche se non si raggiungeranno i picchi di partecipazione di prima.

Partecipanti e tipo di esperienza

La clientela si forma grazie al classico metodo del passaparola, che dopo molti anni ha ormai una buona diffusione. Si tratta comunque di un’attività di nicchia, dunque si parla di un gruppo ristretto di persone. Oltre al passaparola, il gruppo possiede negozi di caccia e pesca, e anche una buona pubblicità sui network nazionali. Le persone che partecipano son principalmente di nazionalità italiana, soprattutto dalla pianura Padana e dintorni.

I pescatori che partecipano all’attività spesso frequentano sia pesca di lago, che di fiume o di torrente. Nel corso dell’uscita in mare, l’ospite si trova seguito da un charter che mette a disposizione le sue conoscenze del settore, e tutti i servizi per passare una bella giornata. Durante l’esperienza non c’è solo la pesca, ma anche un profondo contatto naturale col mare. Dario ci riporta una meravigliosa esperienza di un viaggio fatto a fianco di un gruppo di delfini.

Per chi vorrebbe provare quest’esperienza per la prima volta, trova un personale specializzato e in grado di seguire i principianti, fornendo anche le attrezzature necessarie. Solitamente ci si occupava anche della ristorazione dei partecipanti, ma ora il personale è obbligato a seguire un piano di sicurezza per la gestione dell’equipaggio e dei passeggeri. All’interno del piano c’è anche la procedura per la somministrazione di cibo e bevande, l’idea è la preparazione di un pranzo al sacco in modo che il contatto sia completamente evitato.

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