Con un inizio del 2023 in grande siccità non ci si aspetterebbe che entro la fine del secolo ci prevede un aumento del livello del mare di circa 50 cm. L’ingegnere e professore Antonio Rusconi ci spiega l’apparente contraddizione tra piogge meno frequenti e alluvioni più vicine tra loro cronologicamente.
Antonio Rusconi parla dell’aumento del livello del mare
Paolo Dalla Vecchia: “Che impatto sta avendo secondo te il cambiamento climatico? Influisce sulla situazione precaria che hai rappresentato?”
Antonio Rusconi: “Influisce per diversi aspetti, a partire dal mare. Il cambiamento climatico sta provocando un aumento del livello del mare, cioè la curva di crescita del livello medio del mare in questi ultimi 15 anni si è impennata. In 150 anni il livello medio del mare a Venezia è salito di 33 cm. Nei prossimi anni, prima della fine del secolo, si parla di ulteriori 30 cm, 50 cm, e siamo già nel 2023, mancano meno di 80 anni.
Eventi alluvionali
Per gli eventi alluvionali delle piogge, invece, sta cambiando anche il modo di piovere. Piove meno volte, ma quando succede piove di più. Gli eventi estremi, quindi, stanno aumentando, ed è più probabile che si verifichino delle piogge che provocano delle alluvioni.
Gli ingegneri parlano di tempo di ritorno delle piogge, che vedono diminuire. Diminuisce, cioè, lo stacco di tempo in cui si verificano avvenimenti alluvionali. L’alluvione del 1966 aveva, per esempio, un tempo di ritorno di 100 anni. Adesso quella stessa pioggia a una stessa intensità ha un tempo di ritorno di 30 o 50 anni.
Il tempo è tale che siano più lunghi anche i periodi di non pioggia. Anche in questi giorni stiamo vivendo un ottobre atipico. Abbiamo avuto un inizio del 2023 assolutamente siccitoso, e questo mette in crisi anche le nostre riserve idriche. Questo è uno degli altri aspetti sempre più preoccupanti, e dove bisogna provvedere con delle azioni e con delle misure apposite”.
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