La politica estera italiana.Fra Libia, caso Regeni e Marò fa acqua da tutte le parti.
Eduardo Sivori tocca un altro tema “caldo”: la politica estera italiana. Fin dall’epoca coloniale, essa si è rivelata piuttosto deludente e questo ce lo testimonia il fatto che siamo stati gli unici, nella storia, a perdere denaro acquisendo colonie. Eppure, l’Italia aveva fatto molto per le proprie colonie: ad esempio, in Africa, per favorire lo sviluppo delle ferrovie, aveva portato centinaia e centinaia di chilometri di binari, quegli stessi binari che aveva però sottratto dalla tratta italiana Città di Castello – Fabriano, circa un 100 chilometri. Ed ancora una volta, lo Stato si ritrova a fare i conti con i numerosi problemi che la politica estera ci porta quasi fin dentro casa: l’aiuto che la Libia ci richiede per proteggere i suoi pozzi di petrolio, peraltro con il nostro esercito, lo schiaffo che ci ha rifilato l’Egitto con il caso Regeni, ricevuto senza fare neanche una piega, il caso dei Marò. Proprio riguardo quest’ultimo, ci sono state delle novità recentemente, ma non di certo positive: nelle celebrazioni dell’appena passato 25 Aprile, i Marò sono stati fischiati da quegli stessi difensori di democrazia e libertà, o che si considerano tali. Ma questo all’India non interessa, ovviamente. Però ci tiene a sottolineare che se La Torre può rimanere in Italia fino al 30 Settembre 2016, è solo per merito di una sua concessione. Concessione che però non è farina del suo sacco, anzi! È tutto merito del Tribunale Europeo Sovranazionale, che oltre a firmare per la permanenza di La Torre, ha anche detto “stop” a qualunque azione giudiziaria in entrambi gli Stati nei confronti degli imputati fino a nuove disposizioni del Tribunale. Insomma, l’India ci fa un po’ sorridere. Cerca di fare la grande, ma in realtà è quasi peggio di un bramino che incanta dei serpenti con lo zufolo! Dovrebbe dimostrarsi invece un po’ più umile, dato che non ha ancora presentato nessuna accusa certa nei confronti dei Marò. Certo è che anche il nostro governo si è fatto sentire poco ed il risultato sono stati proprio i fischi, che chiaramente non hanno suscitato alcuna reazione.Dobbiamo proprio dare a ragione al caro Emilio Fede, che quando era ancora il direttore del TG4, ogni tanto si lasciava scappare un “che figura di…”. Noi finiamo sempre per farla.
