Cultura e Spettacolo

Perché ci piace tanto “Despacito” di Luis Fonsi

Cerchiamo di capire, anche con la scienza, perché è così irresistibile “Despacito” di Luis Fonsi, che ha cancellato il concerto di lunedì prossimo a Pesaro.

“Despacito”, di Luis Fonsi e Daddy Yankee, negli ultimi mesi ha monopolizzato le classifiche di tutto il mondo, al punto che qualcuno l’ha già definita “la canzone del decennio”. Come tutti i tormentoni può piacere o no, ma le sue note restano a lungo nella testa di chiunque le ascolti, perché – dice Jessica Grahn, scienziata della Western University del Canada – «la musica attiva aree del cervello collegate al suono e ai movimenti, ma anche alle emozioni» e i brani che più ci piacciono sono quelli che generano maggiore comunicazione tra le aree legate al suono e alle emozioni.

Non vi è alcuna formula magica, ma semplicemente certi elementi che funzionano come una sorta di “caramella” per la nostra mente: il primo è il ritmo, che più è semplice e coinvolgente, più riesce ad aumentare l’attività della zona del cervello collegata al movimento, anche se si sta completamente fermi.

Poi c’è la sorpresa: «Il modo in cui il ritmo viene imprevedibilmente interrotto prima del ritornello è geniale» dice il produttore spagnolo Nahum Garcia riferendosi a quando la melodia si interrompe nel momento in cui Luis Fonsi pronuncia per la prima volta la parola “despacito”, una rottura che richiama l’attenzione del nostro cervello.

Intanto a causa di non specificati «imprevisti tecnici logistici inaspettati, sopravvenuti durante l’itinerario europeo» (qui ci sono delle ipotesi), il concerto di Luis Fonsi previsto a Pesaro per lunedì 17 luglio è stato rinviato a data da destinarsi. «Sono molto dispiaciuto, ma prometto ai fan italiani che tornerò sia a fine autunno che in primavera l’anno prossimo per nuovi concerti. Spero di vedervi tutti al mio show al Lucca Summer Festival, che rimane confermato per il 28 luglio» ha dichiarato il cantante portoricano.

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