Giovanni Giusto, restauratore Veneziano, è intervistato riguardo la sua rubrica di racconti aperta sulla sua pagina facebook “ocio che te conto”. In particolare commenta il grande successo di alcuni dei suoi video, che possono contare attorno al milione di visualizzazioni. La pagina addirittura conta followers dal Brasile, dove, dice Giusto, c’è una bolla comunitaria di Veneti assidui frequentatori della rubrica.
Ocio che te conto
“Nella mia vita, tra le troppe cose che ho cercato di fare, c’era il desiderio di scrivere” racconta Giusto. “il tempo purtroppo mi è sempre mancato, così, seguendo un’idea di mio figlio, nel periodo del lockdown, abbiamo provato a fare qualche video; c’è stata un risposta immediata che nel giro di sei mesi mi ha guadagnato quasi ottantamila followers”
Giusto descrive le storie della sua rubrica come un mix di realtà e leggenda specifiche della pittoresca, seppure abbellita, storia Veneziana. L’autore si dice soddisfatto del successo della rubrica per la possibilità che offre di ricordare il passato e per il ruolo di surrogato in un mondo dove la lettura è sempre più rara, specie tra i giovani.
Venezia, ombelico del mondo
La popolarità dei racconti si attribuisce alla realtà di Venezia come fulcro culturale di grande importanza nel corso della storia, e di conseguenza alla sensibilità multiculturale a cui si prestano. A questo proposito Giusto racconta un aneddoto del Carnevale 2018; in quel contesto c’era in città la delegazione del Kazakistan, da cui Giusto ha appreso, parlando con uno dei membri, che la classica ricetta del fegato Veneziana era in realtà originaria del paese di quest’ultimo.
Mess x Giovanni Giusto. Riguardo al primo dell’anno in marzo, la “batterea” Che si fa in marzo, con 2 tochi de legno e si batte su un bidone di lata centra qualcosa?
fortissimo tosi