Ospedale di Vicenza: la gara tra i medici è un atto gravissimo che mostra tutta la distorsione della nostra mente.
A Raccomandata Espresso Eduardo Sivori riflette sul caso della “gara” del personale dell’Ospedale di Vicenza. Sembra che qualcuno provi gusto a screditare la Sanità veneta che è una delle migliori d’Italia, a detta di amici e detrattori. Vi sono, certamente, problemi di gestione, ad esempio le sbarre d’ingresso dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre che vanno in tilt e la tettoia per riparare che ancora manca. I veri problemi, però, sono altri e ben più gravi. Sono quelli riscontrati all’Ospedale di Vicenza dove il personale fa a gara su chi infila l’ago più grosso ai pazienti. “Li avrei licenziati seduta stante”, sono le parole di un Primario, “non mi interessa se quella gara l’hanno messa in pratica o solo teorizzata. E’ sufficiente averla pensata”. Invece i responsabili non sono stati sospesi né cambiati di reparto: un medico è stato censurato dalla Direzione generale e un infermiere ha avuto un richiamo scritto, ma solo per sviamento dell’attività istituzionale e uso improprio del cellulare. I partecipanti alla gara lo definiscono “solo un gioco tra colleghi”. Per il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, la gravità della situazione è tale che necessita l’apertura di un provvedimento disciplinare. Tutto ciò, inoltre, arreca un danno gravissimo all’immagine della Sanità tutta e qualunque complicità dovrebbe essere censurata. Perché il fatto sia da ritenere gravissimo è sufficiente che proprio quelli a cui i pazienti si affidano abbiano pensato di giocare con loro, anche se non ne sono derivati danni particolari, perché quei medici erano tutti molti bravi. La loro mente, però, è così distorta da farli giocare con il corpo dei vivi. “E’ la mente che non ci aiuta più”, conclude, con amarezza, Sivori.