Camere di Commercio: l’iscrizione per le imprese è un business da 900 milioni di euro annui.
Nell’intervista a Gaetano Ferrieri, di Sos Dna Veneto, si parla ancora di economia e politica, e soprattutto di Camere di Commercio. Ferrieri ricorda che a Padernello, in Provincia di Treviso, esiste un presidio dedicato ai cittadini contro i “poteri forti”, li definisce Ferrieri, quei poteri che distruggono la società. Parliamo di banche, di Agenzia delle Entrate e anche di Camere di Commercio, che nonostante dovessero chiudere, sono invece ancora attive e funzionanti.Ferrieri afferma che dal ’92 è stata messa in moto una riforma e ristrutturazione della macchina pubblica, con il decentramento delle istituzioni nelle associazioni di categoria. Nell’agosto del 2012, in particolare, la legge 135 prevedeva l’abbattimento dei costi e dei servizi per imprese e cittadini; poi nel 2014 la dichiarazione che sarebbe stato eliminato il costo di iscrizione alle Camere di Commercio. Questa iscrizione rappresenta un business da circa 900 milioni di euro all’anno, e rappresenta un costo diretto per le imprese. Perché poi non è stato fatto nulla? La lobby all’interno delle Camere di Commercio vi traggono un immenso profitto, perciò la legge, alla fine, non è stata applicata.
