La mobilità veneziana

AVM: servizio efficiente ma sempre attento al bilancio

Bilancio: Renato Boraso ci parla di questa preoccupazione sempre al centro dei progetti di riorganizzazione del servizio di AVM.

Il trasporto di terraferma veneziano è un sistema complesso ed è un unicum se si guarda ad altre città. Renato Boraso, Assessore alla Mobilità e Trasporti del Comune di Venezia, ci elenca le sue peculiarità. Il servizio di AVM si differenzia, infatti, rispetto alla media perché i collegamenti tra terraferma e Piazzale Roma implementano il numero di chilometri percorsi. Inoltre il servizio collega anche territori molto lontani tra loro, come Ca’ Sabbioni, Trivignano, Ca’ Noghera. In alcuni punti AVM garantisce il servizio alla cittadinanza, anche se non si può dimenticare il bilancio: i servizi costano e non si pagano autonomamente, tanto che negli scorsi anni si è dovuto tagliare sui servizi in alcune periferie, a causa della scarsa domanda. Nelle frazioni e nelle zone periferiche la popolazione è sempre più anziana e ricerca servizi non durante tutto l’arco della giornata, ma solo in alcune fasce orarie. Devono, perciò, essere rivalutati i momenti di effettivo uso del servizio per capire le nuove esigenze, cosa non semplice da fare. Boraso porta un esempio: la linea del Terraglio ha cambiato completamente il tipo di domanda, che è passata da residenziale a turistica, cosa che si è verificata anche a Malcontenta. L’azienda, quindi, insieme alle amministrazioni, cerca di rispondere ai mutamenti delle esigenze dell’utenza, ma sempre con un’occhio di riguardo al bilancio. La città stessa si sta espandendo è nato un importante Polo Universitario in via Torino, l’Ospedale dell’Angelo si è spostato e dal punto di vista commerciale c’è uno slittamento verso Marghera, Zelarino e Marcon, che determinano flussi diversi che si spostano da Venezia e Mestre a queste zone. Non è cosa facile, a questo punto, riorganizzare il servizio perché le esigenze cominciano a essere diversificate. E’ inevitabile, poi, che dove corre tram non vi siano molte altre linee bus, perché il tram stesso ha imposto una radicale rivisitazione di questa realtà, con buona pace degli utenti, che devono capire che ciò che l’azienda non può coprire lo deve fare il cittadino: l’aspetto economico di entrate uscite è sempre al centro di ogni nuovo disegno del servizio. AVM, infatti, ha quasi 3 mila dipendenti ed la più grande azienda impegnata nei trasporti del Veneto. Altro tasto dolente per il bilancio sono gli atti vandalici di cui sono preda i mezzi e le fermate: i danni da essi provocati ammontano a un milione di euro l’anno. L’Assessore Boraso richiama, infine, i cittadini su un punto fondamentale: ciò che è di proprietà dell’AVM è di proprietà pubblica, è patrimonio della città: perché, quindi, danneggiare la propria casa?

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