Venezia Cambia

Andrea Tasinato, le C.E.R strumento per la sostenibilità energetica

Andrea Tasinato: "In questi anni abbiamo imparato poco dalla storia, ci siamo focalizzati sul fossile e non sulle fonti rinnovabili."

Andrea Tasinato, presidente consorzio CEV, è l’ospite di Paolo Dalla Vecchia in una puntata che inizia analizzando storicamente la crisi energetica e l’approccio dell’Italia con essa.

Andrea Tasinato, presidente del consorzio CEV

Paolo Dalla Vecchia: “In questa puntata, parleremo di comunità energetica con un gradito ospite, Andrea Tasinato, presidente del consorzio energia per il Veneto. Le fonti energetiche rappresentano uno strumento efficace in area locale, in risposta a tre crisi: la crisi energetica, la crisi economica e quella climatica. Le comunità energetica potrebbero rappresentare uno strumento efficace contro queste crisi. Potrebbero rendere cittadini protagonisti della sostenibilità e della risoluzioni di questi problemi.”

Andrea Tasinato, presidente del consorzio CEV, nasce a Monselice nel 1968, si laurea in economia aziendale all’università di Ca’ Foscari, a Venezia. Ricopre poi il ruolo di coordinatore di attività per la promozione del territorio in vari comuni italiani, promotore di iniziative culturali a sfondo socialmente inclusivo. Inoltre un esperto di energie rinnovabili e scrittore.

Paolo Dalla Vecchia: “Il ’68 fu un anno cruciale per la storia del nostro paese, essendo nato in questo periodo di grande rivoluzione e cambiamento anche dal punto di vista politico, come ti sei avvicinato alla sostenibilità?”

In questi anni abbiamo imparato poco

Andrea Tasinato: “Io sono nato nella piena crisi energetica, negli anni’70 c’è stata la più grande crisi degli ultimi tempi, quindi in tempi in cui si cercava di capire le cause e le vie d’uscita da questa situazione. Si pensava e discuteva sulle fonti alternative a cui eravamo abituati, le grandi domande so limitavano però al fossile ed al nucleare.

In questi anni abbiamo imparato poco dalla storia, dico questo perchè ci siamo sempre focalizzati sul fossile e sul produrre energia non da fonti rinnovabili. L’ Italia ha una grande fortuna, sia dal punto di vista geotermico, dove si colloca seconda in Europa per risorse, dopo l’Islanda.

Inoltre nel paese sono presenti, vento e sole, oltre che l’idroelettrico, L’Italia ha un palcoscenico di fonti rinnovabili estremamente qualificato e qualificante, però in questi anni, dal ’70 in poi, poco si è inciso nel creare opportunità di sviluppo di queste fonti. Molte discussioni si sono volte al nucleare. Il rinnovabile ci può scardinare dal dipendere esclusivamente dal fossile.”

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