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Alla scoperta della Treviso sotterranea

Treviso sotterranea: storia e misteri della città nascosta sotto i nostri piedi.

Le Mura rinascimentali della città di Treviso nascondano misteri e curiosità, che nella giornata della Cultura dell’Accademia Italiana della Cucina, la delegazione della città ha deciso di rendere tangibile al pubblico.
Le splendide Mura rinascimentali, progettate dal geniale personaggio di fra’ Giocondo, riserbano nelle sue fondamenta molto più di ciò che non lascino trapelare all’occhio esterno: cunicoli, passaggi e corridoi che salvarono la città, e i veneziani, durante la terribile guerra contro la Lega di Cambrai.
Fra’ Giocondo -spiega una delle guide dell’Associazione Treviso Sotterranea- progettò un sistema di difesa che sfruttava l’elemento chiave e più forte della città: l’acqua. Sia quella delle risorgive che quella dei suoi fiumi fu infatti impegnata dall’ingegnoso progettatore in un sistema di dighe, che, al momento del bisogno, allagava non solo la fossa intorno alle Mura, ma anche tutta la spianada di campagna circostante, rendendo ben difficile per un esercito nemico l’assedio della città. Treviso era stata l’unica tra i possedimenti della Serenissima a non arrendersi e consegnarsi agli alleati della Lega, rimanendo fedele a Venezia, e quest’ultima allora investì energia e denaro per rafforzarne il più possibile la difesa.
L’Associazione Treviso Sotterranea permette a piccoli gruppi di visitatori di vedere con i propri occhi il tesoro storico e architettonico che si nasconde sotto la città, o almeno quelle porzioni di slarghi, cunicoli e stanze che sono state messe in sicurezza da amatori appassionati durante gli anni.
Non solo, sembra che il progetto della raffinata e peculiare porta di San Tomaso, realizzata sempre da fra’ Giocondo, sia stato trovato quasi identica fra le carte del contemporaneo Leonardo Da Vinci. La porta fu realizzata per festeggiare la vittoria sulla Lega di Cambrai, e sarà poi rovinata al passaggio di Napoleone, il quale, riuscendo dove la Lega aveva fallito, distrusse le immagini ed i simboli relativi a Venezia.

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