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Tommaso Paradiso: il primo album da solista

"Space Cowboy" è il titolo del disco di Tommaso Paradiso, questa volta senza essere il frontman dei The Giornalisti

Tommaso Paradiso si è lasciato definitivamente alle spalle il capitolo The Giornalisti, la band che ha abbandonato nel 2019 che lo aveva portato alla popolarità. Ora pubblicherà il suo primo album da solista, intitolato Spaca Cowboy.  Il 4 marzo uscirà l’album che sarà seguito dall’omonimo tour, riprogrammato nei teatri a partire dal 25 marzo, con una doppia data a Jesolo.

“Space Cowboy”, un album nato dall’introspezione durante la pandemia

Tommaso racconto che “Space Cowboy ammette come sia strano parlare di ‘cose frivole’ mentre a pochi chilometri da noi succede il disastro. Un disco in cui volevo far sentire la canzone nella sua essenza più pura, svuotata da arrangiamenti, sintetizzatori. Per realizzarlo mi sono chiesto: cosa piace a me nella musica? Cosa voglio ascoltare? E questo è il risultato: un album per sentire quello che non sento in giro. E’ la stessa motivazione che Paolo Sorrentino, con il quale mi confronto spesso, dà al suo cinema”.

In questo disco tantissime sono le citazioni nei testi e nella musica: passando per la letteratura e il cinema. Da Carlo Verdone ai Kasabian, da Vasco Rossi agli Strokes, passando per il basso di John Lennon negli anni da solista. Paradiso senza remore dice “Ho scopiazzato qua e là, del resto tutti gli artisti che amo, da Quentin Tarantino a Pablo Picasso, hanno molto copiato e citato. E’ strano come le cose che mi piacciono di più sono quelle che me ne ricordano altre”.

Il brano che dà il titolo al lavoro “ben rappresenta il manifesto del disco ed è quello che sono io in questo momento. E’ il mio testamento – spiega il cantautore romano che si commuove al pensiero di un amico scomparso recentemente al quale è ispirata E’ solo domenica -. La voglia di fare l’americano, ma nel cuore c’è Vasco, un padre nel bene e nel male. L’America è sempre un orizzonte per noi, è il sogno, ma il disco afferma anche tutta la mia fierezza di essere nato nella melodia e nella drammaturgia italiana. Siamo tutti figli di Lucio Dalla che guardiamo da sognatori all’America”.

Proprio la pandemia ha fatto nascere questo album, innescando tutto un susseguirsi di pensieri e sentimenti: la paura, la solitudine, l’incertezza, la perdita, la ricerca di serenità. Come il brano che apre il disco, Guardarti andare via. “Ad un certo punto si è fermato tutto. E io sono rimasto nella mia camera da letto a guardare il soffitto. E’ un attacco d’ansia che mi ha fatto scrivere questo brano”.

Nel disco ci sarà anche un brano dato dalla collaborazione con Franco 126. Il perchè della scelta di questo artista, Tommaso spiega: “Siamo davvero amici. Come anche con Calcutta, con il quale da tempo ci dicono che dovremmo fare una sorta di Banana Republic. Perché no?”. Quando si sente chiedere la differenza tra Tommaso adesso e quello prima come frontman dei The Giornalisi risponde che “Nessuna: solo il nome. I dischi li facevo io allora come oggi. Con Dario Faini, Matteo Cantaluppi, Federico Nardelli, Takagi e Ketra. Adesso è lo stesso”, sostiene senza pura di essere smentito dai suoi ex compagni.

Tommaso Paradiso prende posizione sul Festival di Sanremo

Anche per quanto riguarda la partecipazione al festival di Sanremo ha le idee chiare: “Da concorrente non andrò mai in gara al festival. In generale non farò mai una gara canora e non so come mai quest’anno sia uscito il mio nome”. Si dice favorevole all’uso del playback per tutelare gli interpreti più “deboli”. “E’ il festival della canzone italiana. O siamo a The Voice e valutiamo interpretazione o valutiamo il brano , questa è la posizione che prende l’artista. La musica va fatta dal vivo, ma magari arriva il ragazzino e viene ucciso dall’odio dei social perché stona”.

Non solo cantautore, Tommaso Paradiso entra nei panni di regista

Intanto tra i tanti progetti anche l’uscita al cinema, il 26, 27 e 28 aprile, di “Sulle nuvole”, il primo film da regista di Paradiso, storia d’amore e musica che vede come protagonisti gli attori Marco Cocci e Barbara Ronchi. La sua presenza anche in questo campo è giustificata con “La mia vera passione è il cinema. So tutto di Kubrick. E metto quel mondo delle immagini nelle canzoni: la mia musica è ispirata al cinema”.

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