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Eurovision, l’Europa stravede per Marco Mengoni

"La musica a suo modo è un mezzo di pace e amore ed essere uniti qui significa comunque mandare un messaggio di pace"

Mengoni torna su uno dei palchi più prestigiosi al mondo, quello dell’Eurovision Song Contest che quest’anno avrà luogo a Liverpool, dopo l’edizione torinese dello scorso anno, e a 10 anni dalla sua prima apparizione.

Lo slogan di questa edizione è “United by Music” e il logo rappresenta un elettrocardiogramma composto da cuori colorati con il colore della nazione rappresentata. L’evento è organizzato in collaborazione tra Ucraina e UK, avrà sede a Liverpool alla Liverpool Arena, è la nona volta che viene ospitato in Inghilterra, a causa del conflitto tra Ucraina e Russia che ha reso impossibile l’organizzazione Kiev dopo la vittoria della Kalush Orchestra con il loro brano Stefania. I paesi partecipanti sono in totale 37.

Ma come funziona l’Eurovision?

Ogni nazione europea può proporre un concorrente, vengono suddivisi in due semifinali che si svolgono il martedì e il giovedì precedente la finale che si tiene di sabato. I 5 rappresentanti delle nazioni in finale di diritto (Italia, Spagna, Francia, UK e Germania) e il paese ospitante si esibiscono e votano, divise in due, in una delle due semifinali, ma non possono essere votati.

Passano per ogni semifinale 10 partecipanti e in finale ad esibirsi saranno in totale 26. Ogni nazione che ha partecipato sia alle semifinali che alla finale stabilirà, attraverso una giuria scelta appositamente da ogni nazione, a chi assegnare i punti da 1 a 12 e verranno comunicati in diretta durante la finale.

Si stila la prima classifica parziale e successivamente si procede al conteggio del televoto e alla realizzazione in questo modo della classifica finale e alla proclamazione del vincitore, che ospiterà l’evento l’anno successivo.

Ogni canzone ha dei parametri che deve rispettare, non ci sono limiti di lingua utilizzabile, ma limiti legati alla lunghezza del brano e ai temi trattati. Alcune nazioni come il Regno Unito e San Marino organizzano veri e propri concorsi dedicati all’Eurovision, altri scelgono a tavolino, mentre, ad esempio l’Italia, è rappresentata, genericamente, dal vincitore di un’altra manifestazione, per noi Sanremo. Non ci sono limiti legati alla nazionalità per partecipare per un paese anche se non è il proprio.

L’edizione del 2023

Quest’anno le due semifinali si terranno il 9 e l’11 maggio e la finale il 13. I concorrenti sono così suddivisi

  • Prima semifinale: Serbia, Lettonia, Irlanda, Norvegia, Portogallo, Croazia, Malta, Svezia, Moldavia, Svizzera, Israele, Paesi Bassi, Finlandia, Azerbaigian, Repubblica Ceca (Con diritto di voto: Francia, Germania e Italia).
  • Seconda semifinale: Armenia, Cipro, Romania, Danimarca, Belgio, Islanda, Grecia, Estonia, Albania, Australia, Austria, Lituania, San Marino, Slovenia, Georgia, Polonia (Con diritto di voto: Regno Unito, Spagna e Ucraina).

Nelle semifinali i voti saranno solo tramite televoto, da quest’anno sono abolite le giurie in semifinale.

Dunque in finale vedremo i primi 10 classificati della prima semifinale, i primi 10 della seconda semifinale, i 5 paesi in finale di diritto (Italia, Francia, UK, Spagna e Germania) e l’Ucraina in quanto paese vincitore dell’edizione precedente e organizzatore. Anche i paesi non partecipanti né alle semifinali né alla finale potranno votare attraverso il sito web dell’Eurovision Song Contest, verranno classificati come “resto del mondo” e potranno assegnare in tutto 58 punti.

In Italia il contest sarà trasmesso in Rai e presentato da Gabriele Corsi e Mara Maionchi.

Le “Due Vite” di Marco Mengoni

Sembra quasi ironico, o un segno del destino, vedere Mengoni a distanza di 10 anni apparire per la seconda volta sul palco più seguito d’Europa proprio con una canzone che si chiama Due Vite.

Due è un numero ricorrente in questo caso. Il Marco di l’essenziale e il Marco del 2023 sono due persone diverse, come dichiarato anche da lui in questa edizione si presenta più tranquillo, con un bagaglio di esperienze diverso e una consapevolezza che nel 2013 non aveva. “Rispetto a dieci anni fa mi sto divertendo di più. La sto vivendo meglio, con meno pressione e più voglia di godermela. Ora c’è più esperienza e so gestire meglio l’emotività”.

Come raccontato anche da lui aveva preso in considerazione l’idea di cambiare canzone, magari cantandone una tratta dal suo ultimo lavoro in studio in uscita il 26 maggio e che si chiamerà Prisma, terzo capitolo della serie Materia: “Pezzi che potevano essere giusti”. Però “Poi riflettendoci ho capito che Due vite è un bel viaggio e descrive benissimo gli ultimi anni della mia vita personale ed era giusto condividere con l’Europa questa mia parte intima ma viva: era la scelta giusta”.

Ulteriori “coincidenze”

due sono anche le nazioni organizzatrici, cosa molto rara che accada, visto che in seguito alla guerra in Ucraina non è stato possibile organizzarlo a Kiev, vede quindi la collaborazione tra Regno Unito e Ucraina nel creare un’edizione che ancora più delle precedenti invochi la pace.

A proposito di questo le parole di Marco sono ancora una volta giuste e soppesate attentamente: “Mi sarebbe piaciuto andare a Kiev: avrebbe voluto dire che la guerra era finita. La musica a suo modo è un mezzo di pace e amore ed essere uniti qui significa comunque mandare un messaggio di pace. Io sono contrario a qualsiasi guerra in atto nel mondo”.

A proposito della gara e della scelta proprio di Liverpool come sede per il palco di quest’anno ha dichiarato: “Mi interessa relativamente. La parola gara non mi piace, è qualcosa che considero un po’ in maniera negativa mentre cantare non lo è mai. Tanto meno a Liverpool, la casa dei Beatles, che da decenni influenzano la musica pop”.

Vogliamo parlare ancora di “due vite”? Negli stessi giorni del contest Marco sarebbe dovuto essere a Roma essendo nominato ai David di Donatello con la canzone Caro amore lontanissimo nel film Il colibrì di Francesca Archibugi nella categoria miglior canzone originale. “Mi spiace mortalmente non essere lì per la prima candidatura che ricevo in carriera. Ma purtroppo non mi posso sdoppiare”.

E dopo?

Ricapitolando i prossimi mesi di Mengoni: sabato 13 maggio si esibirà alla finale dell’Eurovision Song Contest, il 26 maggio esce l’ultimo lavoro in studio, Prisma, il 17 giugno inizia il tour negli stadi d’Italia, che proseguirà anche in alcuni paesi europei come Spagna, Belgio, Olanda, Francia, Germania, Austria, Svizzera, e che vedrà la fine il 2 novembre. La domanda ora, dunque, è se aspettarci anche un capitolo 4 alla serie di Materia, magari nel 2024?

Per ora non possiamo che fare un grande in bocca al lupo per l’avventura europea che prende il via sta sera. Forza Italia!

GUARDA ANCHE: Sold out da primato per Eurovision Song Contest

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