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Sanremo Giovani 2021: AFI sostiene i giovani esclusi dalla Rai

Sergio Cerruti, presidente dell'AFI, sostiene quei giovani artisti a cui è stata tolta la possibilità di iscriversi a Sanremo Giovani, perché hanno 30 anni

Sanremo Giovani 2021, rappresenta per Sergio Cerruti, Presidente dell’Associazione Fonografi Italiani (AFI), “Un’altra occasione persa per aiutare i giovani, perché si chiede loro di dare il massimo per poi metterli fuori gioco.”

Sanremo Giovani 2021: le ragioni dell’AFI

Inoltre, commenta che “La petizione; sostenuta dai giovani artisti a cui è stata tolta la possibilità di iscriversi a Sanremo Giovani; dimostra proprio questa opportunità persa dalla Rai. La mera ragione è perché a 30 anni sono considerati troppo vecchi. Sembra assurdo se si considera che, secondo i dati Istat, l’Italia è il Paese più vecchio d’Europa, dove ci si può considerare giovani anche dopo i 40 anni”.

Il presidente di AFI ha spesso contestato la scelta dell’Organizzazione di Sanremo Giovani di escludere gli over 30 dalla competizione.

AFI: Dare voce a quei giovani non ascoltati dalla Rai e da Sanremo Giovani

Sempre Sergio Cerruti, avverte che “Sono scaduti i termini per la presentazione dei provini, abbiamo aspettato che la RAI rivedesse i termini del Regolamento e  che prendesse atto che i giovani artisti che hanno appoggiato la petizione non sono stati ascoltati. Esprimiamo tutto il nostro supporto nei confronti di quei ragazzi che hanno confidato nella possibilità di poter salire sul palco di Sanremo, a cui la RAI ha scelto di togliere la voce.”

“Lasciateci cantare…a Sanremo”

La petizione degli artisti esclusi dal Festival, “Lasciateci cantare…a Sanremo”, è per Sergio Cerruti “la chiara espressione di una generazione a cui abbiamo sempre chiesto di dare il massimo, ma che oggi costretta a scontrarsi con una classe dirigente indifferente. Essendo il Presidente di una associazione che dal 1943 è servizio della musica, non mi tirerò indietro nel sostenere questi ragazzi.”

Aggiunge che“ Sono state raggiunte 4800 firme e rappresentano l’ennesima richiesta di cambiamento dal basso. Innanzitutto, chiedo alla Rai di trovare una soluzione a questi giovani artisti esclusi. Lo dovrebbe fare attraverso un nuovo format che consenta loro di avere la possibilità di esprimersi.”

Il rammarico di Sergio Cerruti

Conclude il suo discorso dicendo: “Io credo che quella normalità che manca alla Rai e a Sanremo Giovani sia la stessa che manca al Paese. Dall’Organizzazione del Festival ci saremmo aspettati tutti una diversa presa di posizione o una risposta alle nostre sollecitazioni. Soprattutto a quelle mandate all’Amministratore Delegato, al Presidente, al Consiglio di amministrazione della Rai e alla Commissione di Vigilanza sui servizi radiotelevisivi.”

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