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Kledi Kadiu e la malattia del secondogenito Gabriel

Kledi Kadiu decide di raccontare in un post su Instagram il calvario che lui e la sua famiglia sta vivendo, sperando di poter essere d'esempio a tutti i genitori che stanno percorrendo un viaggio similare.

Kledi Kadiu e la moglie Charlotte Lazzari hanno vissuto un vero e proprio calvario per colpa dei gravi problemi di salute del loro secondogenito. Dopo 13 giorni dalla nascita, avvenuta il 29 agosto scorso, il piccolo Gabriel ha manifestato febbre e forti convulsioni. In poco tempo la diagnosi: meningo-encefalite.

La meningoencefalite è un’infezione rara del sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale).

Il ballerino e coreografo 47enne ha deciso di raccontare in un post su Instagram il calvario che lui e la sua famiglia stanno vivendo, sperando di poter essere d’esempio a tutti i genitori che stanno percorrendo un viaggio similare.

Le parole di Kledi Kadiu su instagram

“Charlotte ed io abbiamo deciso di raccontare un pezzo della nostra storia sperando che questa condivisione possa essere d’esempio alle mamme e ai papà che stanno percorrendo un viaggio simile al nostro. Abbiamo aspettato il momento giusto per farlo, salvaguardando in primis nostro figlio, la sua sorellina e la nostra energia.

A 13 giorni dal parto Gabriel ha manifestato febbre e forti convulsioni, espressione di una diagnosi piuttosto complessa: meningo-encefalite. L’inizio di un calvario che ci ha davvero messi a dura prova.

Gabriel è sopravvissuto e dopo aver riaperto gli occhi, passo dopo passo e con l’audacia di un eroe ha messo in campo tutta la sua forza per riappropriarsi di ciò che questo brutto imprevisto gli ha tolto. Dopo oltre un mese e mezzo di ricovero in terapia intensiva e tanti, tantissimi esami siamo tornati a casa, consapevoli che il percorso di ripresa sarebbe stato lungo e impegnativo.

“Crediamo nella sconfinata forza di volontà del nostro piccolo guerriero”

Abbiamo intrapreso fin da subito un percorso di riabilitazione precoce che ci ha permesso di capire fino in fondo come aiutare nostro figlio al meglio attraverso il gioco e la stimolazione finalizzata. Non vogliamo nasconderci dietro alle parole fingendo che sia tutto semplice. Crediamo, però, immensamente nella neuro plasticità, nella sconfinata forza di volontà del nostro piccolo guerriero, nella costanza e nell’amore come miglior stimolo all’apprendimento.

Ed è proprio per questo che abbiamo deciso di condividere la nostra storia. Quando succedono cose del genere si tocca il fondo e può essere difficile trovare la forza per tornare in superficie. La differenza possono farla le persone che si sceglie di avere al proprio fianco e i professionisti a cui si affida la crescita del proprio bambino. Non è semplice tradurre in poche righe il nostro sentire, sicuramente ci sentiamo immensamente grati per avere Gabriel al nostro fianco che ogni giorno ci insegna quanto prezioso sia il dono della vita.” ha scritto sui social Kledi Kadiu.

Il piccolo Gabriel per fortuna risponde bene alle cure ma il viaggio e lungo e pieno di ostacoli.

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