Sanità italiana: mancano le risorse. L’esperienza di un cittadino

La sanità italiana è in grande difficoltà. L'ingresso nel mondo del lavoro dei giovani viene ritardato, il Covid ha peggiorato la situazione.

Questa sera con i sindacati parliamo della sanità italiana. Gli ospiti in studio: Marj Pallaro, segretario generale della CISL del Veneto, Sonia Todesco della CGIL del Veneto e Pietro Gasparoni, il nostro testimonial sulla sanità.

Pietro Gasparoni – Specialista di Medicina Interna: “La sanità italiana è in una situazione di enorme difficoltà: da un lato diciamo che non ci sono né mezzi né infermieri; dall’altro, 1.500 ragazzi si trovano all’estero e c’è una migrazione continua. Dove troviamo le risorse? Una volta gli infermieri potevano lavorare subito, dopo aver fatto tre o cinque anni di scuola superiore.

A diciannove anni una persona era istruita, capace e competente per fare l’infermiere professionale. Oggi ci vogliono cinque anni di scuola superiore e tre anni di università e quindi si ritarda l’ingresso nel mondo del lavoro. Dovremmo, anche in questo, pensare di fare un po’ di retromarcia.”

L’esperienza della cittadina Antonella Bettio con la sanità italiana

Luigi Gandi: “Abbiamo in collegamento telefonico la signora Antonella da Treviso. Quali sono le sue esperienze sul tema?”

Intervento telefonico di Antonella Bettio, cittadina di Treviso: “La mia esperienza è avvenuta già da prima del Covid, è un po’ di tempo che ci sono delle situazioni che non funzionano. Da quando la mia dottoressa è andata in pensione in un anno ho cambiato quattro medici. Nel mio distretto non c’erano più medici per poter fare una visita, mi sono dovuta spostare.

Inoltre, ormai si fa tutto online e devi arrangiarti per comunicare, non è più come una volta, quando invece si andava negli uffici. Da quando c’è il Covid non sei più seguito. Il medico non viene più a casa per vederti ma lo fa solo attraverso uno schermo. Questa è una cosa grave.

Inoltre, con il Covid sono stati bloccati alcuni medicinali. C’è altro sotto tutto questo, tutti sanno ma tacciono. Qualcuno dovrà rispondere di tutto questo, ci sono molte denunce nei tribunali e le verità, anche se a fatica, prima o poi usciranno. La situazione può essere risolta solamente tutti insieme, grazie a unità, conoscenza, informazione e sapere.”

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