Coronavirus e Avis: nascono i protocolli speciali ma donazioni continuano

Appello ai donatori: il sangue serve sempre (e in questo momento ancora di più)

Protocolli rigidi e controlli all’ingresso: nella Provincia di Venezia all’AVIS le donazioni continuano anche se con un’attenzione particolare alla situazione emergenziale. Il dono insomma non si blocca per il Coronavirus, salvo le disposizioni di sospensione e chiusura dettate dalla Regione e dal Ministero della Sanità e quelle emanate dal Crat, Centro regionale attività trasfusionali per la tutela di donatori e riceventi.

Coronavirus

«I donatori in particolare in questo periodo verranno doppiamente controllati – spiega Tito Livio Peressutti, presidente di Avis provinciale – verrà chiesto conto di eventuali viaggi nei territori colpiti e in quel caso le donazioni saranno sospese i medici inoltre presteranno particolare attenzione allo stato di salute del donatore. Per tutti gli altri le donazioni continuano senza nessuna preoccupazione. In questo momento particolare con livelli di emergenza più alti e un numero di ospedalizzati destinato a salire noi dobbiamo fare la nostra parte e provvedere alle esigenze che si manifesteranno». Escluse le zone isolate e più coinvolte dal Coronavirus la raccolta negli altri Centri trasfusionali e nelle unità di raccolta del resto del Veneto prosegue. «Non è la prima volta d’altronde – spiega Peressutti – ci sono state altre epidemie seppure con gravità diverse, due su tutte la west Nile o la Sars. Aspettiamo i donatori».

Restrizioni per le donazioni

Dopo i provvedimenti cittadini le nuove disposizioni rivolte ai responsabili delle strutture regionali di coordinamento per le attività trasfusionali prevedono di:

I consigli

Alcune operazioni di buonsenso costituiscono uno dei veicoli migliori per la prevenzione, Avis quindi si unisce alla richiesta delle Usl: niente panico ma misure civili.

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