Smartland, università e hotel in rete: cambia il marketing turistico

Le risorse umane sono strategiche anche nel mondo turistico dove le università e le aziende hanno deciso di fare rete per indagini di mercato sulle nuove esigenze dei vacanzieri, ma è il personale che deve interpretare i desideri del turismo post Covid

Quattro università e 19 imprese del turismo veneto legati alla cultura, all’arte, all’artigianato artistico, all’hotelleria e alla gastronomia, si sono messi in rete “Smartland” con il sostegno della regione Veneto scambiandosi informazioni per consentire ai ricercatori universitari di elaborare proposte turistiche nuove sulla base delle nuove esigenze di chi viaggia che sono radicalmente cambiate dopo l’emergenza Covid. Per usare un termine del terzo millennio si tratta di una sfida smart.

Il commento di Roberto Marcato

“La sfida che vuole fare questa visione smart del turismo è esattamente questa: non possiamo più accontentarci del fatto che noi abbiamo la fortuna di poter dare Venezia, che è bellissima, Verona, che è straordinaria, Padova, Vicenza, Rovigo, le nostre montagne, il mare, il lago, ma dobbiamo capire esattamente che cosa cerca il turista, dobbiamo comunicarlo e dobbiamo fare l’accoglienza che sia adeguata ai tempi.

Smartland

Questa rete innovativa regionale, questa iniziativa che mette in relazione imprese e università vuole dare quegli strumenti determinanti per riuscire a fare turismo tenendo conto dei cambiamenti che ci sono stati, che ci sono e che ci saranno.

Offerta turistica

Le aziende turistiche della regione, per la maggior parte piccole, finora hanno costruito la loro offerta turistica sulla base delle intuizioni nate dall’osservazione delle esigenze della loro clientela, mentre attingendo al serbatoio di informazioni che continuerà ad essere aggiornato di nuovi dati potranno anticipare i desideri del mondo delle vacanze e fronteggiare al meglio la competizione.

Il commento di Massimo Zanon

“Probabilmente ci farà recuperare la competitività anche verso un esterno, che è sempre più difficile, e un mondo che, quando si aprirà completamente finite queste grandi problematiche a usare lo spostamento, l’Italia tornerà ad essere tra le mete più importanti non solo per quello che è ma per quello che offre.”

Naturalmente non solo dati ma anche risorse umane. Se non c’è personale formato in grado di tradurre il dato di servizio lo sforzo della regione Veneto è destinato ad avere successo solo parzialmente

Il commento di Carlo Bagnoli

“Nel contempo, insieme a capire l’importanza dei dati, anche capire che il dato da solo non è sufficiente anche se viene analizzato ma ancora investire in delle competenze che caratterizzano poi il tema dell’ospitalità. Quindi una danza tra tecnologia e umanità”

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