Salone dell’Alto Artigianato Italiano: gli antichi mestieri veneziani

Un viaggio nel cuore della città che racconta Venezia, alla scoperta della sua storia artigiana e creativa, che fin dal Duecento vide nascere le corporazioni di mestiere a tutela dei suoi maestri.

La prima edizione del Salone dell’Alto Artigianato Italiano, in programma all’Arsenale da giovedì 28 settembre a domenica 1 ottobre, aprirà le porte ai visitatori e agli appassionati di arte e artigianato per immergersi in un percorso che si snoderà anche tra i mestieri tradizionali che hanno contraddistinto la storia millenaria della Serenissima.

Il Salone dell’Alto Artigianato Italiano

Botteghe di ceramisti e mosaicisti, di occhiali, di gioielli, di restauro del legno e di ceramica, stamperie d’arte, studi di grafica e serigrafie, vetrerie, atelier e manifatture tessili, legatorie, ma anche costumi di alta moda e le immancabili maschere veneziane in cartapesta originale. Un viaggio nel cuore della città che racconta Venezia, alla scoperta della sua storia artigiana e creativa, che fin dal Duecento vide nascere le corporazioni di mestiere a tutela dei suoi maestri.

Per quattro giorni, Venezia mostrerà la sua essenza attraverso una manifestazione che guarda al futuro, immergendo i visitatori in un percorso culturale tra atelier, botteghe e giovani appassionati, custodi di un inestimabile patrimonio del saper fare ma che punta alla formazione delle nuove generazioni, di uomini e donne che un giorno potranno continuare ad esprimere la propria venezianità attraverso la creazione delle loro opere d’arte.

Gli Espositori

Tra gli oltre espositori presenti alla fiera nazionale, molti quindi gli esponenti del patrimonio culturale veneziano: i più noti atelier che incarnano la preziosa tradizione storica del Carnevale di Venezia nelle maschere e nei costumi, gli artigiani che da oltre mille anni lavorano il vetro artistico nell’isola di Murano, i merletti di Burano e Pellestrina che dal 1500 incantano tutto il mondo, e poi la lavorazione della carta, dei mosaici e del marmo, i gioielli e le pietre preziose fino ad arrivare alle sculture in ceramica, terracotta, legno e metalli. Non mancherà il restauro artistico e conservativo con gli esperti che dimostreranno come l’arte possa essere preservata e tramandata nei secoli attraverso la tecnica e la tecnologia.

Molti degli espositori presenti, oltre ad esporre i propri prodotti, si faranno portavoce di dimostrazioni dal vivo durante la manifestazione: un’opportunità unica per interagire, porre domande e approfondire la comprensione delle tecniche artigianali tramandate da secoli. Gli artigiani condivideranno storie, esperienze e sfide incontrate nel loro percorso, creando un legame emozionale tra il pubblico e il mondo dell’artigianato.

Il Rapporto tra Venezia e il Salone dell’Alto Artigianato

Inoltre, a testimoniare che il binomio artigianato e Venezia ha origini antichissime e ancora oggi sopravvive grazie alla trasmissione di antichi mestieri, al Salone saranno presenti anche il Comitato per la Salvaguardia dell’Arte delle Perle di Vetro Veneziane e la Fondazione Andriana Marcello – Associazione Merlettaie del Museo di Burano.

Capitale mondiale del commercio e dello scambio di culture tra popoli, considerata la porta d’Europa verso l’Oriente, la città di Venezia ha favorito lo sviluppo di numerose attività artigianali, grazie all’espansione della Repubblica Serenissima, e per secoli ha continuato ad attirare in laguna maestri artigiani da tutti i territori stranieri.

Le arti e l’artigianato vissero un lungo periodo di splendore: lo sviluppo delle manifatture raggiunse il suo apice nel periodo più fulgido della Serenissima, nel Cinquecento, quando si contavano un centinaio di corporazioni aumentate poi a 150 con la caduta della Repubblica.

La Serenissima è quindi sempre stata città di artigiani, viva e produttiva, di saperi tramandati di generazione in generazione, che ancora oggi raccontano una potenza economica e culturale anche attraverso i suoi stessi luoghi e la sua topografia: campi, calli e campielli prendono i nomi da quegli artigiani che sono sempre stati il punto di forza della Serenissima. Dei gloriosi fasti dell’artigianato di Venezia rimane ancora oggi traccia nella toponomastica locale, come calle dei Fabbri, del Tentor, del Remer, dei Boteri, dei Saoneri, del Pistor, del Forner, del Calegher, del Spezier e molte altre ancora.

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